La Nuova Sardegna

Olbia

Mucche di Coluccia, la Procura archivia ma la Lav si oppone

di Giampiero Cocco
Mucche di Coluccia, la Procura archivia ma la Lav si oppone

Palau, l’indagine aperta contro un gruppo di cacciatori La caccia era stata autorizzata dal sindaco Francesco Pala

11 settembre 2015
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PALAU. L’inchiesta sull’uccisione delle mucche allo stato brado avviata dalla procura della Repubblica su denuncia della Lav (Lega italiana antivivisezione) è finita con una richiesta di archiviazione. Le vacche e il toro che, da decenni, pascolano allo stato brado nelle campagne tra Santa Teresa di Gallura e Palau dopo la morte del loro proprietario, Ziu Agnuleddu Sanna, vennero letteralmente prese di mira da un gruppo di cacciatori che avevano ricevuto l’incarico di abbattere la mandria (come novelli Buffalo Bill) con una ordinanza emessa dal sindaco di Palau. Ma la caccia si rivelò più difficile del previsto, e quando le fucilate abbatterono i primi capi «fu necessario, per abbreviare le sofferenze dell’animale ferito, finirle con metodologie non usuali ma, considerata la situazione d’emergenza, indispensabili». Ovvero a coltellate al collo. Questa la conclusione alla quale è arrivato il perito nominato dal sostituto procuratore della Repubblica Angelo Beccu il quale incaricò un veterinario di accertare se, in quella mattanza ufficializzata, vennero adottati metodi di abbattimento fuorilegge. Stando alle conclusioni i cacciatori non avrebbero commesso alcun reato, un finale che però non è stato accolto bene dal legale della Lav, l’avvocato Cinzia Tirozzi, la quale ha – a tutela delle vacche e del toro scampati alla prima battuta di caccia –, impugnato la decisione del Pm opponendosi alla richiesta di archiviazione. «Discuteremo il caso delle vacche di Ziu Agnuleddu davanti al gip», ha precisato ieri il legale della Lega antivivisezione, Cinzia Tirozzi. Il caso sarà trattato nei prossimi mesi dal gip Vincenzo Cristiano, al quale è stato conferito il fascicolo processuale aperto sull’abbattimento del “mucchio selvaggio” che appartenne al defunto proprietario della penisola di Coluccia, uno dei promontori più belli panoramici del nord sardegna, sulle bocche di Bonifacio. Dalle colline di Coluccia si domina sull’intero arcipelago maddalenino e le isole e coste della vicina Corsica. L’anziano proprietario si era insediato a Coluccia prima della seconda guerra mondiale, per sfuggire alla noiosa vita da impiegato postale.

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