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il caso

Olbia, la servitù fa riaccendere il ristorante Corona di Tavolara

Serena Lullia
L'isola di Tavolara in cui ci sono i due ristoranti in lite davanti al Tar
L'isola di Tavolara in cui ci sono i due ristoranti in lite davanti al Tar

Il giudice impone ai Bertoleoni di far usare il depuratore all'esercizio dei Grillotti chiuso a Ferragosto

21 agosto 2015
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OLBIA. Il re di Tavolara dovrà piegarsi alla servitù di acquedotto. Il giudice Alessandro Di Giacomo ha imposto a Giuseppe Bertoleoni, rappresentante della Bertoleoni srl proprietaria del ristorante “Il re di Tavolara”, di ripristinare la servitù sul depuratore in favore della società Hotel Ollastu, titolare del locale “La Corona”. Il giudice ha accolto il ricorso presentato dal legale della famiglia Grillotti, Maurizio Careddu, contro il taglio dell’impianto. Un provvedimento che aveva generato una reazione a catena. “La Corona”, aveva aggirato il problema con il dirimpettaio mettendo in atto un piano B. E aveva realizzato un depuratore indipendente. Che però, per poter entrare in funzione, deve essere autorizzato dalla Provincia. La polizia locale, dopo aver verificato che l’impianto filtrava le acque senza la dovuta certificazione, aveva imposto la chiusura del ristorante “La Corona” a Ferragosto.

La battaglia tra vicini si è così trasformata in guerra legale. Il 20 agosto il Tar ha accolto con decreto il ricorso della Hotel Ollastu srl per l’annullamento dell’ordinanza del sindaco di Olbia. Secondo la famiglia Grillotti, il contratto di affitto del ristorante “La Corona”, sottoscritto con la proprietaria dell’immobile, Maddalena Bertoleoni, prevedeva l’utilizzo del depuratore del vicino “Re di Tavolara”. Affermazione smentita da Giuseppe Bertoleoni secondo cui non sarebbe stato realizzato, nè mai autorizzato, un allaccio fognario tra i due locali. Il giudice prova a fare chiarezza e rinvia l’udienza al primo dicembre. «Non c’è dubbio che la condotta fognaria abbia da almeno trent’anni servito entrambi le attività di ristorazione – si legge nel decreto del tribunale –. È inoltre provato che l’impianto di depurazione è stato realizzato insieme dai fratelli Antonio e Maddalena Bertoleoni. Il nome di quest’ultima risulta anche nel progetto per la realizzazione del depuratore in qualità di proprietaria. Non c’è dubbio pertanto che quest’ultima, nell’esercizio del’attività di ristorante poi data in locazione alla hotel Ollastu abbia esercitato il possesso della servitù di acquedotto. Di conseguenza ordino l’immediato reintegro in possesso della servitù esercitata sulla condotta fognaria che accede al depuratore e che serve il ristorante “La Corona”.

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