La Nuova Sardegna

Olbia

Le spiagge riscoprono il loro nome antico

Installati i primi cartelli con l’indicazione del toponimo storico. Bacciu: la lingua va salvaguardata

18 agosto 2015
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OLBIA. Da 50 anni è per tutti Spiaggia Ira, ma pochi sanno che fino allo sbarco della Furstenberg, chiamata dai Donà dalle Rose a fare da testimonial alla neonata Porto Rotondo, quel piccolo tratto di costa dall’acqua cristallina e la sabbia bianchissima era conosciuto come Sa Rena Manna. E come Spiaggia Ira sono tantissime le località del comune di Olbia che in nome della modernità e dell’italianizzazione hanno abbandonato il vecchio nome. Ora, però, grazie a un lavoro accurato del Comune la città è riuscita a recuperare i suoi toponimi storici. E da qualche giorno nelle spiagge sono stati installati i primi cartelli con il doppio nome. Quello di oggi e quello di ieri. «Sono profondamente convinto che la tutela del nostro patrimonio culturale e linguistico – afferma l’assessore ai Lavori pubblici Davide Bacciu, che ha anche ricevuto dal sindaco la delega alla Toponomastica – possa contribuire in maniera determinante al riscatto di questa terra e a creare occasioni di maggiore visibilità in un panorama quanto mai globalizzato. L’unicità è, senza timore di smentita, una delle chiavi di volta del progresso, anche sotto l’aspetto turistico, della nostra terra».

Lo staff del settore Toponomastica del Comune, guidato da Lucia Marreddu con Luca Picciaredda e Simplicio Usai, ha iniziato nei giorni scorsi a installare la cartellonistica, acquistata di recente, proprio con l’obiettivo di fare conoscere i toponimi storici del comune di Olbia, per ora limitatamente alle zone costiere. Un lavoro, legittimato da un voto unanime del Consiglio comunale, che ha permesso di far venire alla luce ben 360 vecchi nomi dell’antica Olbia. Questo processo di riscoperta del passato prevede per ora l’installazione di 43 targhe vicino alle spiagge, 9 cartelli a leggio che raffigurano intere porzioni di territorio con i toponimi di tutti i siti e sei cartelli negli accessi principali della città, con l’indicazione del nome attuale, appunto Olbia, e dei due toponimi in lingua sarda e gallurese, ovvero Terranoa e Tarranoa. (al.pi.)

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