La Nuova Sardegna

Olbia

Fiamme sulla panoramica, paura in città

di Alessandro Pirina
Fiamme sulla panoramica, paura in città

Il fuoco invade la sopraelevata e blocca il traffico diretto verso la Costa. Un secondo rogo sull’isolotto di Mogadiscio

01 agosto 2015
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OLBIA. La minaccia del fuoco non dà tregua. Ieri due nuovi incendi hanno lambito il centro abitato. Da nord a sud della città. Due fuochi che solamente il tempestivo intervento dei vigili ha evitato che inghiottissero abitazioni e attività commerciali. Quello che era avvenuto un paio di giorni fa tra Porto Istana, Costa Corallina e San Teodoro. Ma, per fortuna, ieri pomeriggio il passaggio delle fiamme ha prodotto effetti molto meno catastrofici, sia sulla panoramica per la Costa Smeralda, dove è scoppiato il primo incendio, che sull’isolotto di Mogadiscio, andato in fiamme appena due ore dopo.

Il primo allarme in città intorno alle 14, quando dalla sopraelevata nord si è levato un fumo nero che ha invaso anche viale Aldo Moro. Le fiamme si sono sviluppate proprio ai bordi della strada che conduce verso la Costa Smeralda, all’altezza della rotatoria centrale, a poche decine di metri da concessionarie di auto e altre attività commerciali. In pochi minuti il fuoco si è inghiottito tutta le vegetazione e si è fermato solo di fronte all’asfalto. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco, che anche con il supporto del corpo forestale, sono riusciti a domare l’incendio in pochi minuti. Sul posto anche i carabinieri e la polizia, che hanno gestito il traffico, interrotto per una mezz’ora sia in direzione Costa che verso il centro di Olbia. Alle 14.30 la situazione sulla sopraelevata è tornata alla normalità, seppur con un spiazzo nero al posto della distesa di vegetazione.

Ma neanche il tempo di ritornare in caserma che i mezzi dei vigili sono di nuovo uscire a sirene spiegate. Questa volta in direzione Mogadiscio. Verso le 16, infatti, le fiamme si sono impadronite dell’isolotto dell’ex peschiera. Il fuoco, partito dal rudere dove da tempo trovano un riparo i senzatetto, e più volte sgomberato dalla polizia locale, ha bruciato tutte le sterpaglie che lo circondavano. I vigili del fuoco hanno lasciato i loro mezzi pesanti sulla terraferma e, armati di soli estintori e secchi d’acqua, si sono diretti sull’isolotto attraverso la stradina strettissima che taglia il mare. In pochi minuti il fuoco è stato domato. Sul posto è intervenuta anche la polizia locale.

Anche ieri, dunque, per Olbia è stata una giornata di fuoco. Anche se meno impegnativa di martedì, quando le fiamme hanno seminato distruzione nella costa orientale da Porto Istana a San Teodoro, con 50 ettari di macchia mediterranea andati in cenere e ingenti danni a diverse abitazioni. Uno scenario, quello di tre giorni fa, che ha riportato alla mente le tante vittime e i disastri causati negli anni dal fuoco in Gallura. Dalla tragedia di Curraghja del 1983 alla strage di Milmeggiu del 1989, fino, sempre 26 anni fa, quella che ridusse in cenere proprio la zona tra Costa Corallina e Porto San Paolo, provocando anche la morte di cinque persone.

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