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Morìa delle cozze, non tutto è perduto

Morìa delle cozze, non tutto è perduto

Il consorzio: «I danni causati dal gran caldo sono pesanti, ma il prodotto sul mercato è ottimo»

29 luglio 2015
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OLBIA. I mitilicoltori olbiesi sono in grande difficoltà. Le elevate temperature a cui sono stati sottoposti i filari di cozze stanno compromettendo non solo lo sviluppo dei mitili stessi ma tutta l’economia che ruota intorno al settore. A rivelarlo è lo stesso Mauro Monaco, presidente del Consorzio dei molluschicoltori olbiesi.

«La domanda da parte di commercianti e ristoratori – dice Monaco – è scesa drasticamente. C’è evidentemente molta diffidenza intorno alla qualità del prodotto che viene commercializzato dalle ditte che operano a Olbia, ma è un errore perché il prodotto sul mercato è ottimo. Il gran caldo, infatti, ha danneggiato molti produttori ma non tutti e le cozze presenti sul mercato non hanno alcun problema».

Tra gran caldo e diffidenza, insomma, il comparto è in difficoltà e non appare certo sbagliata la definizione data dallo stesso Monaco nei giorni scorsi che ha paragonato il problema che stanno vivendo i cozzari a una autentica alluvione. Ora si aspettano le mosse del sindaco che, nei prossimi giorni, potrebbe dichiarare lo stato di calamità naturale per il comparto. Gianni Giovannelli deve attendere l’esito delle analisi dell’Asl. «Queste analisi – sottolinea ancora Mauro Monaco – sono effettivamente iniziate e nei prossimi giorni se ne dovrebbe sapere di più. Resta però il fatto che ognuno dei produttori che ritiene di essere stato colpito da morìa di cozze nei propri allevamenti dovrebbe richiedere autonomamente il controllo da parte dell’azienda sanitaria locale».

Nei giorni scorsi il sindaco aveva detto che dopo il pronunciamento dell’Asl avrebbe potuto finalmente procedere con la dichiarazione di stato di calamità naturale. Un atto che, però, non preluderebbe a risarcimenti agli allevatori di mitili colpiti. «Ma se Giovannelli dichiarasse la calamità naturale – conclude Mauro Monaco – questo fatto sarebbe una leva formidabile per avere un ulteriore aiuto da parte della Regione, per poter avere in concessione un’area ancora più vasta nella zona di Punta Saline rispetto ai tre ettari dati in concessione nei giorni scorsi». Quella è un’area ideale dove «ricoverare» le cozze quando nel golfo interno la temperatura, come sta avvenendo in questo periodo, si solleva troppo.

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