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Case coloniche trasformate in ville a Cugnana, quaranta persone rinviate a giudizio

Il sequestro delle ville abusive a  Patron di Corru
Il sequestro delle ville abusive a Patron di Corru

Tecnici e proprietari a processo per la maxi lottizzazione abusiva di Patron di Corru. A giudizio anche l'ex presidente del consiglio comunale di Olbia Tonino Pizzadili, prosciolto invece l'ex capo dell'ufficio tecnico comunale Antonello Zanda

20 luglio 2015
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OLBIA. Quaranta persone sono state rinviate a giudizio con l'accusa di lottizzazione abusiva, per aver costruito sulla collina di Patron di Corru, 60 ettari a ridosso del Golfo di Cugnana, vicino a Porto Rotondo, trasformati in lotti per «case coloniche» poi diventate 32 ville.

Fra gli indagati ci sono imprenditori, professionisti manager e avvocati, anche stranieri. Tra i nomi eccellenti c'è quello di Tonino Pizzadili, ex presidente del consiglio comunale di Olbia. Non c'è più invece quello dell'ex capo dell'Ufficio tecnico del Comune di Olbia, Antonello Zanda, che era accusato di abuso di atti di ufficio nel rilascio delle concessioni. Il dirigente è stato prosciolto dal Gup, Marco Contu, perché il fatto non sussiste, sia dall'accusa di abuso d'ufficio che di concorso in lottizzazione abusiva. «Siamo soddisfatti», ha detto il legale del dirigente comunale, Iacopo Merlini, «perché è stato dimostrato che le accuse nei confronti del dirigente erano infondate».

L'indagine del Corpo Forestale iniziò nel 2010 in seguito ad un esposto presentato da un legale romano che portò all'avvio dell'indagine e al sequestro della collina di Cugnana, vicino alla strada che da Olbia conduce a Porto Rotondo, dove erano state realizzate strade e opere di urbanizzazione primaria e decine di villette, alcune anche con piscina e campo da tennis.

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