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Alluvione, pubblicato dalla Croce Rossa l'elenco dei danneggiati

Gli effetti dell'alluvione del 18 novembre 2013
Gli effetti dell'alluvione del 18 novembre 2013

Ma è bufera in città sull’assegnazione dei fondi raccolti con gli sms: la denuncia di un cittadino finito in fondo alla graduatoria

29 giugno 2015
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Olbia. Sono 598 gli alluvionati inseriti, dalla Croce Rossa Italiana, nell'elenco "B" che comprende coloro che hanno subito danni materiali durante l'alluvione del novembre 2013. Dopo un anno e mezzo di attesa, dunque, la Croce Rossa ha reso nota la graduatoria dei destinatari dei fondi raccolti nei giorni successivi al passaggio del ciclone Cleopatra. Tre milioni e 400mila euro da suddividere tra 598 aventi diritto. Ma la diffusione dell’elenco ha provocato una vera bufera. Questo il link con la graduatoria: http://www.cri.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/24409.

I rimborsi spettano a quanti hanno dovuto, con ordinanza di sgombero, lasciare le loro case invase da fango e acqua. Le persone incluse nell'elenco riceveranno contributi economici in base ai parametri stabiliti da un’apposita commissione formata dai referenti dell’ente nazionale e della Regione Sarda, rimborsi che variano da 1.433 euro a un massimo di 9 mila. Nella graduatoria sono state incluse le 22 domande che non riceveranno ad alcun contributo, le 7 e sospese e le 61 scartate perché viziate da carenze formali. Lo scontento si è manifestato da subito specie tra chi si è trovato in fondo alla graduatoria.

Alfideo Farina, ex dipendente di Meridiana, ora in mobilità, il 18 novembre 2013 aveva visto il ciclone spazzare via la sua casa, nella zona di Sant'Antonio. Un metro e 40 centimetri d'acqua e fango che aveva sommerso interamente la zona giorno, rendendo inagibile l’immobile: 30mila euro di danni. Eppure secondo i criteri della Croce Rossa la sua situazione merita solo il 598esimo posto. L’ultimo a disposizione. «Non ci volevo credere – racconta –. È stato il sindaco Gianni Giovannelli ad avvertirmi. Lui conosceva la mia situazione e ha voluto chiamarmi di persona».

Per Farina la gestione dei fondi raccolti con gli sms non è stata gestita in modo adeguato. «Dopo un anno e mezzo si erano create aspettative tra la gente e la tensione è montata a dismisura – afferma –. Io credo che chi ha donato avesse intenzione di aiutare tutti in egual misura. Invece, creando paletti discriminatori come decreto di sgombero o Isee o carico familiare, la Croce Rossa ha costretto il Comune a creare un’altra lista di cittadini senza decreto di sgombero che hanno beneficiato di un contributo cospicuo».

Farina tira fuori i numeri e fa esempi concreti. «Io e mia moglie, con sgombero dell'abitazione principale e Isee al di sotto dei 30mila euro, abbiamo avuto i primi 800 euro del Comune, più 2400 complessivi di contributo per ristoro e sistemazione in 6 mesi, mentre cittadini con Isee molto più alto senza sgombero, che hanno avuto “solo” la tavernetta devastata, hanno ottenuto dal Comune prima 800 euro e poi altri 9mila. In tanti hanno usato lo slogan "nessuno deve rimanere indietro", ma è ora di passare ai fatti concreti: tutti devono avere le stesse cifre stanziate e avute dagli anonimi donatori, senza differenza di reddito, carico familiare, decreti vari e cervellotici meccanismi. E mi auguro – conclude – si faccia chiarezza anche sui fantomatici risarcimenti che ci spetterebbero dallo Stato e dalla Regione».

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