La Nuova Sardegna

Olbia

Addio a Tullio «old gun», motociclista di Cannigione

Addio a Tullio «old gun», motociclista di Cannigione

Il 63enne si è schiantato nella notte contro un’auto al bivio per Baja Sardinia I carabinieri al lavoro per accertare la dinamica e le responsabilità dell’incidente

21 giugno 2015
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ARZACHENA. La moto era la sua passione, la sua vita. “Old Gun”, vecchia pistola, il suo nickname, il suo soprannome nel mondo delle due ruote. Tullio Presciutti è morto così, sulla sua moto, una Kawasaki 900, nello scontro con un'auto guidata da un inglese di 67 anni che - secondo i primi rilievi dei carabinieri - avrebbe invaso la corsia opposta a quella di marcia. Anzi, non è morto subito dopo l'impatto, avvenuto alle 21 lungo la strada provinciale 13 tra Arzachena e Cannigione, all'altezza del bivio per Baja Sardinia. L'impatto è stato violentissimo, ma Presciutti ha avuto il tempo di chiamare i soccorsi. Era cosciente quando l'hanno soccorso con un'ambulanza del 118. È deceduto dopo, all'ospedale di Olbia. Forse gli sono state fatali le lesioni interne. Saranno i carabinieri a stabilire che cosa sia successo: dinamica dell'impatto e soccorsi.

Presciutti aveva 63 anni. Era romano, ma viveva da anni in Gallura. Ad Arzachena e Cannigione lo conoscevano tutti. Faceva il geometra, ma soprattutto era un appassionato delle due ruote. Era nel Moto Club di Porto Cervo. Spesso in giro per la Sardegna e non solo. Era una persona positiva, solare. Risultava subito simpatico. E non solo nel suo mondo, quelle delle moto, in cui ognuno ha un suo secondo nome. Quello di Presciutti era “Old Gun”, appunto. Venerdì sera stava percorrendo la strada fatta tantissime volte tra Arzachena e Cannigione. Secondo una versione, stava tornando nella frazione perché lì aveva dimenticato il suo telefono cellulare. Una coincidenza che, se confermata, gli è stata fatale. Perché ha incrociato sulla traiettoria una Opel Meriva, alla cui guida c'era un cittadino inglese. Quest'ultimo avrebbe invaso la corsia di marcia, secondo la prima ricostruzione dei carabinieri. Dall'altra parte stava arrivando la Kawasaki di Presciutti che, sfortunatamente, era nella sua corsia, ma un po' sulla sinistra: qualche centimetro più al centro, sempre secondo quanto riferito dai militari, e avrebbe evitato l'impatto con la Meriva. Lo scontro è stato violentissimo. Ma Presciutti era cosciente. Dolorante, sofferente, ma capace di parlare con alcuni amici che aveva chiamato per chiedere aiuto. Poi l'arrivo dell'autoambulanza del 118 e il viaggio della speranza a Olbia. In ospedale, i medici hanno fatto di tutto per salvargli la vita: ma le lesioni interne era evidentemente troppo forti, troppo estese. Sarà la cartella clinica a fare piena luce sulle cause. La notizia della morte di Presciutti, tra Cannigione, Arzachena e la Costa Smeralda, ha colpito e commosso tutti. Decine e decine di messaggi di cordoglio sono comparsi sui social network, Facebook in particolare, in cui Presciutti postava molte foto sue con gli amici. Sempre in moto, sempre sorridente.

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