La Nuova Sardegna

Olbia

Avvelenamento da funghi il terzo caso della stagione

di Giampiero Cocco
Avvelenamento da funghi il terzo caso della stagione

Un giovane di Arzachena è rimasto intossicato dall’Omphalotus olearius Ne aveva raccolto una grande quantità in campagna per mangiarli a cena

13 dicembre 2014
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ARZACHENA. Il fungo dell’olivo, facilmente confondibile con il prelibato Gallinaccio, ha colpito ancora. Ieri l’altro a farne le spese è stato un giovane residente ad Arzachena ma originario dell’isola di La Maddalena il quale, dopo aver raccolto una discreta quantità di quelli che riteneva Gallinacci, ne ha fatto una scorpacciata nel corso della cena. Ma le neurotossine dell'Omphalotus Olearius ( volgarmente noto come fungo dell’olivo) che aveva raccolto nel pomeriggio si sono fatte sentire, con i loro venefici effetti sull’organismo umano, nel corso della notte.

Il giovane è stato colto da violenti mal di pancia e attacchi di vomito, mentre pressione e battito cardiaco andavano alle stelle.

Le sue condizioni sono apparse subito gravi ed è stato accompagnato, a notte inoltrata, all’ospedale di Olbia dove i sanitari del pronto soccorso lo hanno sottoposto alle cure del caso, trattandolo con il protocollo previsto dalle intossicazioni alimentari.

Il giovane, nella prima mattinata di ieri, è stato dimesso dall’ospedale e dovrà stare alcuni giorni a riposo. Il terzo caso di avvelenamento da funghi si è riproposto a distanza di una settimana, quando a rimanere colpiti dall’Omphalotus Olearius era stata una anziana coppia di Milano che possiede una casa a Porto Rotondo. I coniugi, nel corso di una passeggiata nelle campagne di Rudalza, aveva raccolto un cestino di “prelibati” funghi scambiati per Gallinacci.

Anche loro li avevano preparati per cena, ma nel risotto, e gli effetti si sono fatti sentire dopo alcune ore. L’uomo, un medico in pensione, ha immediatamente intuito che il malore era dovuto ai funghi è si e precipitato con la moglie in ospedale, informando i colleghi del pronto soccorso del «Giovanni Paolo II» di Olbia di quanto avevano mangiato. Anche in quel caso le immediate cure prestate dallo staff di sanitari è stato determinante per annullare gli effetti del veleno sull’organismo. In questo periodo sono in tanti che, giornalmente, setacciano le campagne alla ricerca di funghi commestibili, anche se l’attuale stagione non è stata propizia (per l’assenza di piogge nel periodo autunnale) alla crescita di ovoli, porcini, prataioli e altre prelibatezze che crescono dei boschi galluresi. I funghi che si trovano attualmente nella campagne e resistenti agli sbalzi di temperatura sono in gran parte non commestibili o, come nel caso del fungo dell’olivo, velenosi e mortali, se ingeriti in grande quantità. I micologi della Asl gallurese invitano coloro che raccolgono funghi a far controllare il loro carniere prima di portarlo a casa per essere consumato.

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