La Nuova Sardegna

Olbia

Cacciatore morto, oggi l’autopsia

Cacciatore morto, oggi l’autopsia

Le indagini sulla fine del pensionato di Monti ucciso durante una battuta ad Alà. Domani i funerali

09 dicembre 2014
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MONTI. Potrebbero svolgersi domani pomeriggio i funerali di Peppino Nieddu, il cacciatore montino di 65 anni morto domenica mattina durante una battuta al cinghiale nelle campagne di Alà dei Sardi: l’uomo è stato colpito alla testa da una fucilata partita dall’arma di un compagno. Oggi infatti sarà effettuato l’esame autoptico all’istituto di medicina legale di Sassari e solo nel caso che non ci fossero ulteriori dubbi da sciogliere la salma sarà restituita in giornata alla famiglia. Per l’episodio, del quale si occupano i carabinieri, risulta indagato per omicidio colposo un uomo di Budoni G.C., al quale è stata sequestrata l’arma, un fucile calibro 12.

Un episodio terribile che ha colpito profondamente la comunità di Monti, tanto che Nieddu in qualche modo è già stato ricordato ieri durante la messa celebrata da don Pigi Sini, che ha avuto parole di conforto per la famiglia e ha parlato della figura dello sfortunato pensionato, della sua dedizione al lavoro e alla famiglia, della simpatia e della stima di cui godeva in paese.

È emerso che proprio per domenica scorsa, la giornata in cui ha trovato la morte, era stato invitato a Berchidda, il paese nel quale vive la figlia, per una giornata da passare con parenti provenienti dal continente. Ma aveva promesso agli amici della compagnia di Sos Rueddos che avrebbe partecipato alla battuta di caccia congiunta con la compagnia di Alà dei sardi, che li aveva invitati. Una scelta dettata dalla grande passione per la caccia, dalla lealtà alla parola data, ma che purtroppo gli è costata la vita.

Poco prima di essere colpito durante l’appostamento a Su Frassu, nella zona di Sos Sonorcolos, pare che Nieddu abbia ceduto il suo giubbottino catarifrangente a un amico che doveva spostarsi nell’area della battuta, particolare sul quale stanno facendo accertamenti i militari. Il cacciatore indagato avrebbe sparato verso credendo di aver visto una volpe – secondo quanto dichiarato da lui stesso ai carabinieri – ma sarebbe stato ingannato da una visuale non perfetta a causa della vegetazione. (apal)

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