La Nuova Sardegna

Olbia

Vigili del fuoco, situazione insostenibile

di Antonello Palmas
Vigili del fuoco, situazione insostenibile

Due attentati in contemporanea evidenziano l’inadeguatezza dell’organico: il Conapo e il sindaco scrivono ad Alfano

03 dicembre 2014
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OLBIA. Se per caso si stesse attendendo una prova tangibile di cosa rischia il territorio senza un potenziamento del distaccamento dei vigili del fuoco, questa è giunta puntuale due notti fa con il doppio attentato incendiario che ha distrutto le auto di due dirigenti Meridiana e altre sfortunatamente parcheggiate nei pressi a Sa Marinedda e Pittulongu. E il Conapo, sindacato autonomo dei vigili del fuoco, scrive a tutti gli enti preposti a partire dal sottosegretario di Stato per l'Interno Giampiero Bocci. Proprio il giorno prima il sindaco Gianni Giovannelli aveva sollevato il problema con un documento indirizzato anche al ministro dell’Interno, Angelino Alfano.

«L'unica squadra del distaccamento di Olbia è intervenuta alle 2.45 a Pittulongu – rileva il Conapo nella nota firmata dal segretario provinciale Pietro Nurra – e quando alle 3 è stato lanciato l’altro allarme a Sa Marinedda, sono dovuti intervenire i colleghi di Arzachena, giunti quando le fiamme si erano propagate ad altre due auto vicine, il tutto a ridosso del deposito di stoccaggio del gas della rete cittadina. Si pensi se nel contempo si fosse dovuti intervenire per un incidente stradale o un soccorso persona o si fosse resa necessaria l'autoscala per un’evacuazione: non avremmo avuto uomini e mezzi per tale evenienza. E le cose potranno solo peggiorare se si applicasse il piano di riordino voluto dall'amministrazione centrale con l'appoggio di alcune organizzazioni sindacali». Piano contestato dal Conapo e che in vista dell'incontro definitivo di oggi «potrebbe mettere a serio rischio la risposta operativa a Olbia. Ricordiamo che proprio dieci giorni fa un furioso incendio divampato in un cantiere navale sono dovute intervenire squadre da tutta la provincia, sede centrale compresa, lasciandone in copertura solo una per tutto il Sassarese».

E Giovannelli rileva che nella bozza proposta non solo non vi è un rafforzamento ma addirittura è in programma «una riduzione di personale di ben 4 risorse rispetto all’organico attuale» e che «fra tutti i centri sardi quella di Olbia è l’unica sede per cui non si prevede un incremento di organico». Il sindaco fa presente che le ipotesi di razionalizzazione «non possono non tenere conto della tipicità del territorio, che già oggi vede un numero di uomini sottostimato rispetto alle reali necessità». Ricorda infatti che in città abitano 20 mila persone in più delle 56 mila censite, che diventano 100 mila in estate. E che a questo numero vanno sommati gli abitanti di Loiri, Golfo Aranci, Padru, Telti, Monti e Berchidda, tutti lontani decine di chilometri e serviti dal distaccamento olbiese. Per non parlare della mancata attivazione del presidio portuale, «un’anomalia nazionale» per uno scalo che è «il quarto per traffico passeggeri e merci a livello nazionale». Per essere più chiaro il primo cittadino allega una scheda in cui dimostra come tanti Comuni con molti meno abitanti, interventi e chilometri quadrati abbiano più personale di Olbia, parlando di evidente sperequazione, aggravata dalle enormi criticità di tipo idrogeologico evidenziate dal cilone Cleopatra.

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