La Nuova Sardegna

Olbia

La Gallura contro i tagli di Alfano

di Serena Lullia
La Gallura contro i tagli di Alfano

Sindaci in rivolta contro il piano del ministro dell’Interno che smantella vigili del fuoco e polizia

23 novembre 2014
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OLBIA. In fuga dalla Gallura. Lo Stato si riprende alcuni presidi fondamentali e va via. Una azione silenziosa, calcolata su poco convincenti parametri di riorganizzazione. Il forbicione dello Stato è pronto a tagliare vigili del fuoco, polizia, sommozzatori. Servizi fondamentali per un territorio reso fragile dalla crisi economica, dall’emergenza lavoro, dall’alluvione. La politica lancia il grido di allarme. I sindaci sottoscrivono virtualmente la lettera inviata dal sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, al ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Nella missiva chiede di riconsiderare il piano che ridimensionerebbe i vigili del fuoco, taglierebbero le squadre nautiche della polizia, la polizia ferroviaria, quella postale, i sommozzatori.

Giuseppe Fasolino, sindaco di Golfo Aranci e consigliere regionale di Fi non nasconde la preoccupazione. «Lo Stato ci abbandona – commenta –. Dopo la provincia ci tolgono quei servizi indispensabili per garantire la sicurezza in un territorio delicato, di grande fragilità economica. Abbiamo la vertenza Meridiana. Il San Raffaele non si è ancora sbloccato. Non ci sono prospettive. La Gallura rischia di diventare la polveriera della Sardegna. Le forze dell’ordine non solo garantiscono al cittadino una vita tranquilla. La sicurezza ha un valore enorme per i potenziali investitori. Italia e Sardegna oggi non sono capaci di garantire tempi certi sugli investimenti. Se a questi limiti aggiungiamo l’assenza di sicurezza andiamo verso una fase involutiva». Fasolino invita la Regione a farsi carico della vertenza Gallura. «Pigliaru deve ricordarsi che è presidente di tutta la Sardegna. Deve andare a Roma a sbattere i pugni sul tavolo del governo amico e impedire la fuga dello Stato».

Preoccupato anche Antonio Satta, segretario nazionale Upc, sindaco di Padru e componente dell’ufficio di presidenza dell’Anci nazionale. «Non è la prima volta che si prendono provvedimenti per la Sardegna senza le giuste verifiche – afferma –. Se le facesse il Governo capirebbe subito che la Gallura, dalle coste all’interno, non può restare scoperta sotto il profilo della sicurezza. Lo Stato cominci ad ascoltare il grido di dolore che arriva dagli amministratori locali, che conoscono davvero le emergenze». Satta invita i sindaci all’unità per difendere la Gallura dallo Stato predatore. «Basta dividerci per questioni di campanile – aggiunge –. Ritroviamo lo spirito che ci ha portati a lottare e ottenere l’istituzione della provincia. Serve un progetto unitario, una mobilitazione unica. Solo insieme si vincono le battaglie». Satta si fa promotore di una maxi assemblea degli amministratori galluresi col governatore Pigliaru, proprio a Olbia. «Il presidente smetta di fare riunioni solo a Villa Devoto. Questo governo regionale sia meno accademico e più concreto». Scende in campo in difesa della Gallura anche il sindaco di Loiri e consigliere regionale Pd, Giuseppe Meloni. «La Gallura merita più attenzione dallo Stato – dichiara –. Un territorio delicato sotto più punti di vista, con una forte stagionalità, un porto e un aeroporto internazionale. Non si possono smantellare i presidi di sicurezza e di protezione civile. L’organico è già al limite, altri tagli sono inaccettabili. Il Governo individui gli sprechi di risorse nel resto della penisola e le destini alla Sardegna». Palau rischia di perdere la squadra nautica della polizia. «Abbiamo messo a disposizione alcuni locali della direzione del porto per ospitare personale e mezzi – dice il sindaco Francesco Pala –. Già in passato questa ipotesi di smantellamento era stata scongiurata. Non possiamo permetterci di perdere un presidio così importante che garantisce la sicurezza di un tratto di mare molto trafficato».

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