La Nuova Sardegna

Olbia

La nuova legge urbanistica non entusiasma il Comune

di Serena Lullia
La nuova legge urbanistica non entusiasma il Comune

Arzachena, sotto accusa il no agli ampliamenti in zona F e a nuovi posti letto Baffigo: «Servono modifiche, così la norma non dà risposte alla crisi economica»

10 novembre 2014
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ARZACHENA. Il Comune prende il matitone rosso e blu e segna gli errori della legge urbanistica in fase di studio in Regione. L’assessore all’Edilizia privata, Gianni Baffigo, invita l’assessore Cristiano Erriu a rivedere alcuni punti della nuova bibbia del mattone.

La filosofia. Baffigo chiede che la legge urbanistica dell’era Pigliaru faccia suo il principio ispiratore del Piano casa. «Uno strumento, nato come risposta a un momento di crisi economica – spiega l’assessore –. Risposta che, almeno in Gallura, c’è stata. Purtroppo il momento di difficoltà non è passato. Ritengo quindi che le norme in fase di studio dovrebbero tenere maggior conto del problema proprio in termini concettuali e di impostazione, favorendo le possibilità di intervento anche negli ambiti in cui le potenzialità economiche sono più evidenti».

Zone F e seminterrati. Il Comune storce il naso per il divieto di ampliamento nelle zone F. «Ovviamente il via libera a nuovi metri cubi deve essere permesso ma solo a determinate condizioni – sottolinea Baffigo –. Non consentendo i corpi di fabbrica staccati; sistemando le volumetrie premiali nel retro degli immobili esistenti; evitando le sopraelevazioni ma permettendo l’uso delle premialità volumetriche per fini abitativi in tutto o in parte di seminterrati, attraverso opportuni adattamenti».

Zone artigianali. Non piace al Comune il divieto di ampliamento nelle zone D. «Non capisco per quale motivo non si debba consentire di migliorare il fabbricato residenziale destinato all’alloggio del custode – precisa Baffigo – o dell’artigiano che in molti casi risiede in azienda».

Metri cubi ricettivi. «Eliminare totalmente, in tutti i casi, la possibilità di incrementare il numero dei posti letto sia contrario al principio ispiratore del piano casa – afferma l’assessore –. Aumentare l’offerta ricettiva è motivo di sopravvivenza economica per le piccole strutture».

No alle sanzioni. La Regione pensa di introdurre una sanzione, il 50% degli oneri concessori, in caso di mancata ultimazione dei lavori e conseguente richiesta di proroga. «Una norma in contrasto con il Decreto del Fare nato nell’ottica di allungare i tempi degli investimenti in considerazione del momento di crisi».

Demolizione truffa. «Appaiono fantasiose le condizioni previste per il trasferimento dei volumi che insistono nella fascia dei 300 metri dal mare – conclude Baffigo –. Chi demolisce il proprio edificio in posizione di privilegio sul mare lo potrà ricostruire ma con il 15% in meno di volume».

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