La Nuova Sardegna

Olbia

Pescatore di frodo filmato a Molarotto

di Serena Lullia
Pescatore di frodo filmato a Molarotto

L’intervento della capitaneria, grazie alle immagini delle telecamere di Tavolara, fa parte dell’operazione “Mare sicuro”

08 novembre 2014
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OLBIA. Un pescatore di frodo nelle acque protette dell'isola di Molarotto. Il reato è stato catturato da uno degli occhi bionici installati nell’area marina di Tavolara. Le immagini vengono proiettate in diretta sugli schermi della Centrale operativa della capitaneria di porto. È in questo modo che il pescatore di professione, da 11 anni operativo in questo settore, è stato scoperto dalla guardia costiera in pieno giorno. Quando la motovedetta è arrivata a Molarotto ha trovato l'uomo intento nella sua attività. A bordo aveva dentici e dei saraghi di grosse dimensioni appena pescati. Le acque di Molarotto sono riserva integrale. L’intera Amp ha il più alto “effetto riserva” del Mediterraneo. La capitaneria ha inviato alla Procura di Tempio la comunicazione di notizia di reato, ha confiscato il pescato e l'attrezzatura da pesca, un palamito da 700 ami.

Controlli lunghi tre mesi. Il pescatore di frodo beccato a Molarotto è solo uno dei tanti interventi della capitaneria all’interno di "Mare sicuro", la campagna di sensibilizzazione e repressione degli illeciti del mare, realizzata dal 27 giugno al 7 settembre. In questo periodo sono stati fatti 5.584 controlli a mare e 5091 a terra per un totale di 10.675. Sono stati pattugliati 370 chilometri di costa di competenza della direzione marittima di Olbia. Sono stati impegnati nelle operazioni 60 uomini. 176 le persone soccorse, di cui 140 diportisti, 30 bagnanti, 2 sub e 4 surfisti. 69 le sanzioni applicate, per un totale di 30mila 600 euro, la maggior parte per violazioni del Codice della navigazione e per documenti di bordo irregolari.

Cala il traffico sulle onde. La crisi economica dalla terra si sposta anche a mare. Il numero di imbarcazioni che ha solcato le onde del nord Sardegna la scorsa estate è diminuito rispetto al passato. «La crisi morde e ha effetti anche sulle attività diportistiche – spiega il direttore marittimo del nord Sardegna, l'ammiraglio Nunzio Martello –. Possiamo dire che nei nostri controlli a mare abbiamo incontrato molte meno barche. Manca la fascia media, quelle tra i 10 e i 15 metri. Nonostante i numeri inferiori di presenze abbiamo pattugliato le nostre coste con gli stessi uomini e i mezzi del passato, portando avanti una doppia azione, preventiva e repressiva. E abbiamo avuto risultati importanti, in entrambi i sensi. Il numero di sanzioni è cala, ma questo è un bene. Significa che la nostra campagna di sensibilizzazione spinge le persone a un maggiore rispetto del mare e delle sue regole».

Lusso senza crisi. Non conosce invece crisi il diportismo di lusso, spesso straniero. «Manca la fascia media, i piccoli cabinati – conferma Vittorio Aloi, capo reparto operativo della guardia costiera –. Crescono invece le attività di noleggio. Invece di comprare una barca, sostenendo quindi i costi per un anno intero, è sempre più diffuso il noleggio». A questo proposito la presenza costante della capitaneria ha permesso di ridurre il fenomeno dei taxi del mare abusivi. Imbarcazioni private usate per trasportare i vacanzieri in spiaggia. «Senza rispettare tutte quelle regole di sicurezza – conclude Aloi – obbligatorie per le barche da traffico».

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