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Meridiana, corsa contro il tempo sui licenziamenti

Guido Piga
Dipendenti Meridiana in chiesa a San Paolo
Dipendenti Meridiana in chiesa a San Paolo

No dell'azienda a una procedura solo per pensionabili e volontari. Il 10 dicembre scadono i primi 45 giorni per trovare un'intesa. Tavoli separati per salvare 300 dipendenti del terra

08 novembre 2014
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OLBIA. Una corsa contro il tempo. Sempre più complicata, con sempre meno possibilità di trovare un'intesa, se non sull'azzerramento degli esuberi, almeno sulla loro riduzione. Quella tra Meridiana e i sindacati è una trattativa ad altissima tensione. Ieri è arrivata la conferma che la compagnia aerea ha un solo obbiettivo: quello di licenziare per evitare la chiusura, così come detto più volte (e ribadito tre giorni fa alla Regione) dal presidente Marco Rigotti, il rappresentante e portavoce dell'Aga Khan. E lo vuole fare entro i termini previsti dalla legge: i primi 45 giorni di negoziato termineranno il 10 dicembre (poi ce ne saranno altri 30 supplementari), venti giorni prima del 31 dicembre, data ultima per sfruttare il massimo degli ammortizzatori sociali: 4 anni per gli under 40, 5 anni per chi ha tra i 40 e i 50 anni, 6 anni per gli over 50.

Anche per questa ragione i sindacati hanno proposto all'azienda il "lodo Poletti": una procedura separata per i pensionabili (oltre 150) e per i volontari; e un'altra per tutto il resto del personale, ma con la possibilità di trattare per altri sei mesi in modo da trovare un'intesa sull'estensione di altri due anni della cassa intehgrazione, che scadrà nel giugno del 2015.  Ma l'azienda ha detto no: la procedura resterà unica. Fallita (per ora) questa richiesta, i sindacati si preparano al peggio. E comunque chiederanno la divisione dei tavoli tra piloti, assistenti di volo, amministrativi, tecnici. In parte l'hanno già ottenuta: martedì prossimo si discuterà solo degli esuberi dell'hangar, mercoledì di nuovo di quelli della compagnia aerea.

Dividere i tavoli servirà a verificare se l'azienda intende mantenere fede a un impegno, sollecitato anche dalla Regione: quello di bloccare l'esternalizzazione dei servizi (call center, manutenzioni, sistemi informativi). In ballo solo in quei settori ci sono quasi 300 posti di lavoro, tutti a Olbia. I sindacati hanno informato la Regione sul peggioramento del clima e hanno chiesto che ai prossimi incontri partecipi l'ad Roberto Scaramella.

Intanto, ieri a Olbia è arrivato l'eurodeputato del Pd Renato Soru. Ha incontrato i lavoratori e Andrea Mascia e Alessandro Santocchini, dal 15 ottobre su un palo dell'illuminazione pubblica dell'aeroporto. Soru è stato chiarissimo: bisogna che la Regione insieme all'Ue ripensi la continuità territoriale, in modo che Meridiana possa riguadagnare voli e fatturato e quindi dipendenti. L'eurodeputato ha invitato la Regione a tornare a Bruxelles per difendere le ragioni della continuità territoriale 2, quella per i piccoli aeroporti, e ha chiesto che una delegazione di lavoratori e sindacalisti vada insieme a lui nel centro del potere europeo. 

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