La Nuova Sardegna

Olbia

Gas di città, non se ne parla più da anni

Dopo l’avvio dei progetti della società che aveva vinto l’appalto, sull’argomento è calato il silenzio

08 novembre 2014
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TEMPIO. Gas di città: chi l'ha visto? Da parecchio tempo non è dato più di sentire parlare e discutere del piano che avrebbe dovuto rifornire anche i centri dell'Alta Gallura del gas naturale in arrivio dall'Algeria. Il suo approdo era previsto per il 2013 e in vista di quell'importante avvenimento erano stati concepiti per l'intera isola grandi progetti. L'intero territorio isolano era stato suddiviso in distretti o comprensori. Il n.2 riguardava i comuni di Tempio, capofila, e Aggius, Bortigiadas, Luras e Calangianus. I progetti, relativi ad ogni centro, erano dati per pronti, predisposti dalla società che si era aggiudicata l'appalto della realizzazione dei singoli depositi urbani e della rete di distribuzione in ogni centro. Tutto sembrava procedere per il meglio, con periodiche riunioni nel Palazzo di Piazza Gallura, quando cominciarono ad evidenziarsi delle crepe all'interno del distretto n.2, mentre quello che doveva esser il gas naturale proveniente dall'Algeria sarebbe stato sostituito da quello derivato dal petrolio e prodotto nelle aree petrochimiche dell'isola. Ma a far saltare l'iniziale accordo sarebbe stato il pressapochismo nella realizzazione della rete di distribuzione urbana, specialmente nei centri storici. A sollevare la questione fu il comune di Aggius, preoccupato che la rete del gas avrebbe turbato l'equilibrio delle vie e delle facciate delle vecchie case in granito. Le tubature a vista del gas avrebbero sicuramente recato degli scompensi visivi nell'originario aspetto urbano. A Tempio poi turbò non poco l'esclusione della frazione di Nuchis. A tale questione si sommò poi quella della dislocazione dei depositi presso ogni centro abitato, scelta arbitrariadell'impresa. Tutta questa serie di questioni portò ad una sorta di lacerazione fra i comuni coinvolti, con Aggius deciso a restar fuori, Luras e Calangianus molto critici e scettici e Tempio e Bortigiadas pronti ad accettare l'arrivo del gas senza se e senza ma. Ma tutto in tempi ormai relativamente lontani, tre o quattro anni, quando in città l'assessorato ai Lavori Pubblici, competente per materia, era retto da Antonio Orecchioni che la questione del gas aveva seguito con passione ed accanimento. L'ultimo atto pubblico relativo fu l'individuazione da parte del consiglio comunale dell'area per la dislocazione del deposito cittadino del gas, fatta ricadere ai bordi della strada per Olbia in località Parapinta. Una scelta contestata in consiglio comunale dai consiglieri di opposizione Giannetto Addis e Francesco Quargnenti che puntualizzarono il fatto che la scelta del deposito doveva ricadere all’interno della Zona Industriale, ai cui opifici il gas era destinato prima di ogni altra utenza. Da allora mesi ed anni sono passati e del gas di città nessuno ha fatto più menzione. Ammesso che contnui a rientrare nei piani locali e regionali. (t.b.)

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