La Nuova Sardegna

Olbia

Alluvione, l’allerta arriva via Facebook

Antonello Palmas
La presentazione della campagna informativa in sala Giunta
La presentazione della campagna informativa in sala Giunta

Presentata la campagna della protezione civile “Io non rischio”: brochure con consigli e contatti, spazio all’uso dei social

29 ottobre 2014
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OLBIA La parola d’ordine è: consapevolezza. La campagna avviata dall’assessorato alla sicurezza e dalla protezione civile parte da una constatazione cruda ma veritiera: che in caso di alluvione ciascun cittadino è il primo soccorritore di se stesso e deve essere informato su quali siano le mosse giuste da compiere per mettersi al sicuro e agevolare le operazioni di salvataggio.

Anche perché in situazioni come quella vissuta lo scorso 18 novembre, con ventimila persone in pericolo o in difficoltà, è impensabile che tutti abbiano qualcuno che li aiuti. Con questa premessa è partita “Io non rischio-Alluvione” (sottotitolo: buone pratiche di protezione civile), presentata ieri in sala giunta del municipio dal sindaco Gianni Giovannelli, dall’assessore Ivana Russu e dai responsabili della protezione civile olbiese.

Sicurezza con i social. Si tratta di una campagna informativa portata avanti dal dipartimento nazionale della Prociv, avviata per i centri a rischio terremoto, ma nella quale Olbia (unico Comune sardo del settore “pieno rischio”). I manifesti sono già comparsi da qualche giorno sui muri della città, brochure saranno distribuiti dai prossimi giorni a tutti i cittadini e l’idea è quella di creare una rete sfruttando tecnologia e diffusione dei social network per raggiungere in tempo reale il maggior numero di persone in caso di emergenza: per questo si chiede a tutti di scaricare un’applicazione per smartphone, “Flagmii”, ma anche di mettere un “mi piace” nella pagina “Protezione civile Comune di Olbia” su Facebook, di seguire “Protezione civile Olbia” su Tweeter e Google+. In questo modo le comunicazioni arriveranno in maniera veloce e diretta. Nella busta della brochure saranno forniti anche tutti numeri utili e per questo si invita a non gettarla.

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I consigli e la privacy. «Nella brochure –spiega la Russu – invece ci sono tutti consigli su come comportarsi: ad esempio, non dormire né soggiornare nei piani seminterrati, in caso di rischio staccare la corrente, non usare ascensori». Ogni cittadino saprà come raggiungere le aree-rifugio più vicine, la cui mappa è stata aggiornata dopo Cleopatra: vi erano infatti incluse zone ritenute sicure e poi finite sott’acqua. “Io non rischio” prevede anche momenti di formazione con i volontari della protezione civile, che si recheranno nei quartieri per parlare di alluvione, per insegnare a capire gli allerta meteo e i vari livelli di criticità. La campagna verrà veicolata anche tramite pubblicità sui bus dell’Aspo e nelle scuole. «Nel frattempo la Regione – dice Giovannelli – sta ricucendo il gap esistente nella catena di comando della protezione civile, in modo da consentire azioni più efficaci. Deve però scattare la disponibilità dei cittadini a seguire l’evoluzione degli allerta meteo». Ed emerge che le buone intenzioni si scontrano con incredibili rifiuti di fornire indirizzi mail, specie da parte di scuole che si appellano ad abusati diritti alla privacy.

Il patto di stabilità. Il primo cittadino ha anche ricordato gli sforzi che il Comune sta compiendo per allentare il patto di stabilità e utilizzare risorse per mitigare ulteriormente il rischio idrogeologico, oltre a quelle già usate per avviare la pulizia dei canali e eliminare le interferenze. Entro la fine dell’anno si conta di poter spendere altri 5.1 milioni di euro, che dopo vari rinvii non voluti da Comune rischiavano di non poter essere usati per motivi burocratici, sbloccati grazie a una provvidenziale correzione del ministro Delrio.

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