La Nuova Sardegna

Olbia

Vertenza Meridiana, sì con riserva alla proposta dei ministri

Vertenza Meridiana, sì con riserva alla proposta dei ministri

L’assemblea chiede l’aggiunta di tre punti all'accordo, altrimenti si va avanti con la protesta

23 ottobre 2014
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OLBIA. Sì con riserva all'accordo ministeriale: è questo l'esito dell'assemblea dei lavoratori Meridiana sulla vertenza della compagnia aerea. I dipendenti hanno dato ampio mandato alle organizzazioni sindacali per discutere domani al tavolo ministeriale, ma al Ministro del Lavoro Giuliano Poletti verrà chiesta l'integrazione di tre punti: cessazione delle esternalizzazioni delle attività, unicità aziendale e la garanzia di ammortizzatori sociali conservativi.

Se domani al tavolo interministeriale le integrazioni richieste non verranno accettate, i sindacati hanno il mandato «di rifiutare l'accordo con estrema cortesia», hanno detto i sindacati sulla vertenza Meridiana, al termine delle assemblee di oggi. «A quel punto - spiegano - sarà necessario dimostrare la nostra unità e la forza nel proseguire la protesta».

«L'accordo presentato dai ministri siamo sicuri possa aprire una fase positiva, solo se verrà integrato da questi punti che manifestano che quella portata avanti da noi lavoratori è una battaglia per il lavoro non per la cassa integrazione» ha commentato Francesco Staccioli, segretario nazionale Usb per il settore aereo a nome anche di tutte le altre sigle sindacali (Filt Cgil, Fit Cisl, Ugl, Uil, Cobas lavoro privato e Apm).

«Qualora l'accordo non contenesse punti di prospettiva futura, le assemblee non ci hanno dato mandato a proseguire il tavolo interministeriale» ha precisato Franco Monaco, segretario provinciale Filt Cgil. Quella di oggi è stata una giornata difficile per gli oltre 1.600 lavoratori chiamati a decidere per il loro futuro e ad esprimersi sull'accordo ministeriale che prevede incentivi alla mobilità volontaria e pensionamenti da parte dell'azienda e delle Regioni, il riassorbimento di parte del personale in Air Italy e il tentativo di ridurre gli esuberi con Enti pubblici, come le Regioni. Dei circa 250 lavoratori riuniti a Olbia, si sono registrati solo 5 astenuti e 2 contrari. L'unanimità invece è stata raggiunta a Cagliari e Verona, mentre a Malpensa due astenuti. Da tutte le basi è arrivata una chiara richiesta da parte dei lavoratori: «devono esser allontanati dalle sigle sindacali i rappresentanti che hanno situazioni di incompatibilità, come il caso del rappresentante dell'Anpav».

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