La Nuova Sardegna

Olbia

È allarme siccità per le campagne

di Sebastiano Depperu
È allarme siccità per le campagne

Daria Inzaina (Confagricoltura): non piove da luglio, scorte di fieno insufficienti e speculazioni in atto

16 ottobre 2014
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CALANGIANUS. L’autunno 2014 è anomalo e particolarmente caldo. E se questo può essere un fattore di aiuto per il settore turistico, dopo una stagione non esaltante, non si può dire lo stesso per quello dell’agricoltura e dell’allevamento. Da una parte, dunque, il proseguire delle temperature alte fa piacere per chi ancora può permettersi di fare una vacanza in Sardegna; dall’altra, invece, fa levare altissimo un grido di allarme dal mondo delle campagne. Ormai, si può tranquillamente parlare di emergenza per quei settori produttivi che legano la lavorazione dei terreni al fabbisogno aziendale. Da luglio infatti non piove più, situazione meteo che contrasta con il naturale ciclo che prevede piogge nei mesi di settembre e di ottobre, acque assolutamente necessarie per irrigare le colture.

«La siccità di questo periodo, molto anomala per la stagione, è ormai più che conclamata – afferma Daria Inzaina, consigliere gallurese di Confagricoltura, delegata del settore bovino da carne, quello prevalente in Gallura –. Ormai è chiaro che tutte le scorte di fieno non saranno sufficienti per affrontare l’inverno e, come sempre accade in questi casi, si registra una speculazione sul prezzo dei mangimi». Parlando con gli operatori del settore, allevatori e agricoltori, si capisce che la situazione è veramente grave per tutti ma ancor di più per chi non può avvantaggiarsi dell’irrigazione, inesistente in molte zone. In parole povere: chi è in grado di irrigare i propri terreni o ha un impianto riesce a foraggiare bene i propri animali. Chi invece è impossibilitato si trova in seria difficoltà, legata sempre a fattori economici.

E Daria Inziana, su questo punto aggiunge: «È stata terminata la diga del rio Paggjolu, sotto il monte Limbara, ma non se ne capisce la finalità, dato che è rimasta inutilizzata; anche questo è stato segnalato all’assessorato regionale all’Agricoltura, in occasione di un incontro tenutosi ad Arzachena per discutere i diversi problemi che sta affrontando il nostro settore». Il bacino infatti ha una riserva d’acqua che potrebbe magari essere utilizzata per andare incontro alle esigenze degli allevatori, ma anche per altre finalità. Il grido di allarme degli agricoltori si leva altissimo ma – afferma sconsolata la Inzaina –, sembra, che le casse regionali, stavolta, non possano andare in aiuto delle campagne.

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