La Nuova Sardegna

Olbia

Angela Corda: «Dico basta ai due gruppi consiliari»

di Enrico Gaviano
Angela Corda: «Dico basta ai due gruppi consiliari»

La segretaria cittadina rieletta: «Tutto regolare, pensiamo a lavorare per la città» Ivana Russu: «Silvio Lai è venuto solo domenica, prima nessuno ha tutelato me»

14 ottobre 2014
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OLBIA. «Non verrà accettato più il doppio gruppo del Pd nel consiglio comunale di Olbia». Angela Corda parla da segretaria rieletta del partito, forte del risultato dell’urna : 386 voti per lei e la sua lista, 18 per Graziano Asara. «Il voto è valido – sottolinea –. Il segretario regionali Silvio Lai non ha titolo per affermare il contrario, come pure Franco Marras, che è membro della segreteria. Al limite può riportare il suo parere. Vedremo se ci saranno ricorsi e che fine faranno. Per ora io non mi muovo da qui. Lascerei solo se la nuova segreteria regionale decidesse di portare avanti una politica contro la città di Olbia. Perché per me, prima di tutto, viene questo: il bene della mia città».

E proprio in questa direzione, si muove la critica più forte della segretaria di Olbia. «La componente che ha sbattuto la porta, lasciando il circolo, si è schierata al fianco di chi lavora contro la città, come per il caso San Raffaele. In realtà Silvio Lai lavora per distruggere, non per costruire a Olbia. E lo fa attraverso le quinte colonne che creano tensione, fanno litigare, ad esempio sul tema del tribunale da portare a Olbia».

Il discorso scivola su Carlo Careddu, il vicesindaco escluso dal tesseramento 2014. «E’ stato lui ad andare via – dice la Corda – a sbattere la porta. Noi lo attendiamo sempre, per confrontarci sui temi della città. E’ stato lui a latitare per un anno e mezzo e, fra l’altro, è stato l’unico degli assessori del partito a Olbia a non versare le quote relative agli emolumenti che riceve per la carica, come da regolamento del Pd».

La parola rimpasto non compare, anche perché andrebbe discusso non solo nel Partito democratico ma nell’intera coalizione e con il sindaco Gianni Giovannelli, ma la Corda sembra decisa a un confronto con i consiglieri comunali e gli assessori del partito. «Prima di tutto dico che non sarà più tollerato il doppio gruppo in consiglio comunale – dice –, chi vuole restare nel partito deve partire da questo presupposto».

Tutto detto e sottoscritto durante la conferenza stampa convocata ieri mattina per commentare la burrascosa giornata di domenica. Presente anche la candidata alla segreteria provinciale, supportata dall’area di Gian Piero Scanu e Pierluigi Caria. «Quella di domenica – ha detto la Russu – è stata una delle giornate peggiori vissute dal partito. Proprio nei congressi, però, vanno combattute le battaglie. Io mi sono candidata con entusiasmo e mi sono presentata, durante i congressi, nella maggior parte dei centri galluresi, basandomi sulle norme scritte del partito. Ma, visto quello che stava succedendo, ho scritto una lettera a tutti i livelli, chiedendo di essere tutelata. Senza ricevere peraltro alcuna risposta».

la Russu ha ripercorso le tappe di questa avventura. «Ho gioito quando è stato deciso di annullare il tesseramento on line – ricorda – che era stato fatto per gli amici degli amici, aperto e chiuso in 42 ore, senza nessuna comunicazione. E, devo dire, che non mi è piaciuto il fatto che la segreteria regionale abbia deciso che i congressi provinciali, unico caso in Italia, non dovessero essere aperti ai non iscritti». Poi la Russu critica il comportamento di Silvio Lai. «Si è presentato a Olbia domenica, per tutelare solo una parte del Pd. Io avevo chiesto il suo intervento da tanto tempo, per mettere ordine a una situazione davvero critica in Gallura. Insomma, Lai ha tutelato gli altri, ma non ha tutelato me».

Perché, secondo la Russu, nei vari congressi celebrati in Gallura, si sono compiute diverse irregolarità. «Il caso più clamoroso – ricorda – è quello di Calangianus, dove sono stati riammessi oltre 100 votanti, a congresso concluso e senza darmi la possibilità di presentare a loro la mia candidatura. A Golfo Aranci il congresso si è svolto in 25 minuti, in sede non individuata. Ad Aggius hanno spostato la data del congresso, comunicandola per via sms il giorno prima. E via discorrendo. Fatti gravissimi, insomma. Lai, sapendo della situazione esplosiva in Gallura, forse avrebbe fatto meglio a commissariare il partito, e non arrivare a Olbia solo all’ultim’ora».

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