La Nuova Sardegna

Olbia

Nel quartiere Raica guard-rail di tavole e canali pericolosi

Nel quartiere Raica guard-rail di tavole e canali pericolosi

Nelle zone colpite dall’alluvione solo interventi tampone Cresce la paura degli abitanti per l’arrivo delle piogge

13 ottobre 2014
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OLBIA. Una coccarda bianca ingentilisce la rete arancione che delimita il punto in cui il piccolo Enrico Mazzoccu morì abbracciato al padre Francesco. Quella rete venne sistemata qualche giorno dopo l’alluvione che portò il lutto in città. Ed è ancora lì, dopo 11 mesi. Il fiume che scorre sotto la strada, tra via Monte a Telti e via Raica, ora riposa un sonno profondo. Il canale è stato appena ripulito, scavato il letto del corso d’acqua, secco dopo l’estate. La montagna di detriti è stata sistemata su una riva del corso di acqua, a testimoniare il lavoro di pulizia ordinato dal Comune. Un'opera a metà. Il cumulo deve essere rimosso e in tempi brevi. Il rischio è che diventi un monumento all'immobilismo, come il vecchio asfalto, saltato dopo l'alluvione e poi sostituito. È stato sistemato in modo ordinato ai lati della strada. I blocchetti neri, uno sull'altro, aspettano di essere rimossi. Undici mesi di attesa per il quartiere di Raica, ferito nel profondo dal ciclone Cleopatra e da un doppio lutto. Ma la sicurezza nel punto in cui il fiume inghiottì il piccolo Enrico con il giovane padre è rimasta solo uno spot della politica. La protezione dal canale è garantita da una leggera rete arancione tenuta in piedi da esili paletti in ferro. Tutto intorno nulla è cambiato. I detriti sui lati della strada, i muri crollati. Una ferita sempre aperta per gli abitanti della zona. Che cominciano a temere l’arrivo delle piogge. Ancora di più dopo la recente alluvione di Genova.

Stesso quartiere ma poco più avanti. All'incrocio tra via Putzolu e via Rocca Manna. Qui la notte del 18 novembre il ponte era crollato, spezzato in più parti dal fiume che scorre sotto la strada. Per mesi auto e mezzi pesanti avevano percorso a passo d’uomo il tratto sospeso, rattoppato alla buona. Dopo alcuni mesi il Comune era riuscito a trovare i soldi per ricostruire il ponte e imbrigliare in grossi tubi il passaggio delle acque. Un lavoro che aveva fatto ben sperare al centinaio di famiglie che ogni giorno passa di lì per raggiungere la propria casa. Un’opera ben realizzata, ma lasciata a metà. L'asfalto non è mai stato ripristinato. Il passaggio sull'acqua è fatto solo di terra. Delle profonde buche già segnano la strada. Delle tavole e una rete arancione sono il sicuro guard-rail sistemato prima dell'estate dal Comune per proteggere automobilisti e pedoni dal vuoto. Il canale è stato ripulito. Così come altri piccoli corsi di campagna. Ma la parola sicurezza non abita ancora nel quartiere di Raica. (se.lu.)

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