La Nuova Sardegna

Olbia

L’Enpa: «Delfino massacrato da trafficanti di mosciame»

L’Enpa: «Delfino massacrato da trafficanti di mosciame»

“Goccia” ucciso a Golfo Aranci, l’ente per la protezione animali presenta denuncia e avvisa i consumatori: attenti, sono carni tossiche

07 ottobre 2014
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GOLFO ARANCI. C’è il mercato nero del mosciame dietro la morte di “Goccia”, il delfino ucciso e fatto a pezzi a Golfo Aranci. Lo denuncia l’Enpa, che sta presentando una denuncia contro ignoti e che allo stesso tempo mette in guardia i possibili consumatori della carne del delfino: è tossica.

«Un fatto gravissimo e inaccettabile; un gesto di una violenza così efferata da far gelare il sangue. Mi chiedo chi possa essere stato così disumano da compiere un simile scempio sul corpo del cucciolo di cetaceo e poi gettarlo via, abbandonandolo su una spiaggia, come se si trattasse di un rifiuto e non di un essere senziente a cui è stata tolta la vita». Lo dice Emanuele Deiana, consigliere nazionale dell'Enpa, che commenta a caldo il ritrovamento, su una spiaggia di Golfo Aranci, dei resti di un cucciolo di tursiope ribattezzato “Goccia” dai residenti.

L'Enpa – si legge in un comunicato – ritiene che le operazioni di sezionamento praticate sul tursiope, al quale sono state asportate le parti commestibili, debbano fare ricondurre il tragico fatto al mercato nero del musciame. Vale a dire al traffico illecito della carne di delfino essiccata, che già in passato, dopo un servizio trasmesso dalle “Iene”, era stato oggetto di una denuncia depositata dall'Enpa presso la Procura della Repubblica di Civitavecchia

«Trattandosi di una specie particolarmente protetta dalla Cites, nonché dalle normative italiane, i delfini non possono in alcun modo essere pescati, uccisi, commercializzati e destinati al consumo alimentare – precisa il direttore scientifico dell'Enpa, Ilaria Ferri -. Anche perché gli esemplari presentano un alto rischio di contaminazione da sostanze xenobiotiche e parassiti, altamente pericolosi per la salute umana. La questione, dunque, chiama in causa aspetti di natura non soltanto penale, ma anche sanitaria.»

L'Enpa rinnova l'appello alle autorità competenti affinché vengano intensificati i controlli tesi a prevenire e reprimere il commercio illegale di carne di delfino, che alimenta un mercato nero molto profittevole per i trafficanti.

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