La Nuova Sardegna

Olbia

A lezione di maxi emergenze con l’Asl

di Serena Lullia
A lezione di maxi emergenze con l’Asl

Durante un convegno è stato illustrato anche il piano dei soccorsi scattato il 18 novembre e gestito dalla centrale del 118

27 settembre 2014
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OLBIA. Racconta il 18 novembre del 118. L’assalto al centralino, 2400 chiamate in 24 ore; la disperazione di chiedeva aiuto intrappolato dentro casa; il piano dei soccorsi. Daniela Mura, medico in servizio alla Centrale sassarese del 118, ripercorre le ore tragiche del nord Sardegna, ospite del convegno della Asl sulle maxi emergenze. La dottoressa ricostruisce quella giornata impressa nella memoria dell’isola. A partire dal 17, quando la centrale riceve il fax di allerta elevata per rischio idrogeologico. «Alle 12 del 18 riceviamo un fax che ci comunica che il sindaco di Galtellì chiude alcune strade per l’esondazione del rio Sologo – dice –. Poi alle 14, al cambio di consegne, facciamo la verifica delle reali condizioni meteo contattando le nostre medicalizzate dislocate sul territorio. Veniamo rassicurati. Piove ma non ci sono criticità». Parole rassicuranti arrivano anche dalle prefetture di Sassari e Nuoro. La centrale operativa fa comunque salire il livello di allarme a elevato. Un’azione che prevede il potenziamento dei soccorsi in campo. «Vengono allertati gli equipaggi e i mezzi dei 4 x 4. Uno di questi interviene a Padru. Sono le 15,47». A partire dalle 16, nella centrale di via Monte Grappa cominciano ad arrivare le prime telefonate da Olbia per alcune case allagate. «La maggior parte delle chiamate non sono per interventi sanitari – ricorda Mura –. I cittadini nel panico perché non riescono a mettersi in contatto con i vigili del fuoco chiamano noi. Attraverso un software apposito viene stabilita la risposta dei mezzi alle emergenze». Dalle 15 del 18 novembre alle 15 del giorno successivo il 118 smista 2400 telefonate. Solitamente la media è di 800. «Anche se la maggior parte delle richieste che ci arrivano non sono di natura sanitaria chiediamo a tutti i nostri equipaggi di mettersi a disposizione della popolazione – aggiunge Mura –. Hanno aiutato nelle operazioni di evacuazione e di soccorso di persone in difficoltà. Alle 19 entra in azione la Unimax, l’unità di soccorso speciale per la gestione delle maxi emergenze. Pur nella drammaticità di questo evento abbiamo cercato di trarre insegnamenti utili per il futuro». Il tema delle maxi emergenze, introdotto sin dalla prima sessione di lavoro dalla dottoressa Marta Bernassola, è stata la costante del convegno. «Gli eventi catastrofici – ha detto Antonio Balata, direttore del reparto di Pediatria dell’ospedale di Olbia –, mettono a dura prova la capacità di risposta dei servizi sanitari e le capacità individuali degli operatori sanitari, sia ospedalieri che del soccorso territoriale. Il paziente pediatrico presenta caratteristiche e bisogni propri, che devono esser riconosciuti e gestiti anche da chi è più abituato alla gestione del paziente adulto. Da qui la scelta di fare un focus su questi temi».

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