La Nuova Sardegna

Olbia

Disagi e file per il mini traghetto

di Andrea Nieddu
Disagi e file per il mini traghetto

La Maddalena, la Saremar ha sostituito il Santo Stefano con un mezzo obsoleto che porta solo 20 auto

23 settembre 2014
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LA MADDALENA. Come tornare indietro di venti anni. Con le macchine che restano a terra in banchina perché il traghetto è troppo piccolo. Dal 10 settembre residenti e turisti convivono con il disagio dell’insularità. L’“Isola di Santo Stefano” della Saremar è stato sostituito dal traghetto Arbatax. Stessa compagnia, ma con una bella differenza. Il primo ha una capienza di 75 auto, il secondo di 20. Un mezzo che sembra più adatto a una città delle bambole che a una comunità di 12mila abitanti, tutti obbligati a prendere il traghetto per raggiungere la terra ferma.

Da dieci giorni le file delle auto in banchina sono all’ordine del giorno. Come la rabbia degli automobilisti, costretti a vivere sulla propria pelle, ancora una il peso di essere isolani. E i disagi dovrebbero protrarsi per tutto il mese di settembre, o almeno fino a quando non sarà di nuovo operativa la Santo Stefano, attualmente a Napoli per dei lavori di carenaggio.

Ieri pomeriggio alle 15 sono rimaste a terra più di 40 auto. In fila anche qualche amministratore comunale. Stesso copione alle 7 e alle 9. La Saremar dovrebbe, in base al contratto, sostituire le proprie navi in assistenza con altre di pari caratteristiche. E la situazione già complicata rischia di aggravarsi. Dal primo ottobre cesserà il servizio non sovvenzionato effettuato dalle due compagnie private, Delcomar e Maddalena lines. Per tutto l’inverno, a garantire il trasporto di auto e passeggeri da e per Palau, dovrebbe restare solo la Saremar.

Puntuale si presenta anche quest’anno il problema della continuità territoriale, da sempre promessa ai maddalenini da ogni amministrazione regionale, di qualsiasi colore politico, buona solo come argomento di campagna elettorale, ma mai realizzata.

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