La Nuova Sardegna

Olbia

Tribunale del riesame per il Romazzino

di Giampiero Cocco
Tribunale del riesame per il Romazzino

I legali di Sardegna Resorts e dei 5 indagati chiedono il dissequestro delle sei suite e l’annullamento degli atti della Procura

20 settembre 2014
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TEMPIO. Il ricorso contro il sequestro probatorio delle sei Family Suite dell’Hotel Romazzino è stato fissato per martedì prossimo. Saranno i giudici del riesame di Tempio a decidere sulla richiesta di nullità del provvedimento disposto dal procuratore della Repubblica di Tempio Domenico Fiordalisi e convalidato dal gip del tribunale Marco Contu, nullità sollecitata nelle istanze presentate dai legali della Sardegna Resorts srl e dei cinque indagati. L’indagine avviata dalla Procura di Tempio sui presunti abusi edilizi commessi in uno dei quattro resorts a cinque stelle della Costa Smeralda, l’hotel Romazzino, vede indagati l’ex responsabile del settore urbanistico e tecnico del Comune di Arzachena Antonello Matiz, l’ingegnere cagliaritano e progettista dei lavori della Costa Smeralda Tonino Fadda, il fratello Raimondo (direttore dei lavori) e due manager della Sardegna Resorts: la ex amministratrice delegata Alekxandra Dubrova, e il suo successore Mariano Pasqualone. I legali della Sardegna Resorts srl e degli indagati, dopo aver esaminato gli atti e i documenti che hanno portato al sequestro delle Family Suite del Romazzino, hanno inoltrato l’istanza urgente di dissequestro e nullità degli atti al tribunale di Tempio. Intanto sui lavori effettuati al Romazzino proseguono gli accertamenti da parte dei carabinieri di Porto Cervo e degli uomini della capitaneria di Porto, che nei giorni scorsi hanno misurato le distanze tra gli immobili e le aree demaniali. Al centro dell’inchiesta restano gli accordi intercorsi tra Sardegna Resorts e l’amministrazione comunale di Arzachena per consentire i lavori di ristrutturazione e ampliamento delle strutture ricettive del Romazzino, con un aumento di volumetrie in zone sottoposte a vincoli. Accordi sui quali si è accentrata l’attenzione del procuratore della Repubblica Domenico Fiordalisi che, nel corso di diverse perquisizioni in uffici pubblici e privati, ha fatto mettere sotto sequestro decine di faldoni relativi al caso. Uno degli aspetti più controversi dell’intera inchiesta riguarda la delega dell’amministrazione comunale alla Sardegna Resorts di realizzare, da privati, le infrastrutture primarie e secondarie di una zona di espansione. Un impegno economico da 2 milioni di euro con lavori affidati ad imprese locali senza bandire gare d’appalto come prevede la normativa in materia. In cambio la Sardegna Resort srl avrebbe ottenuto il via libera per realizzare, a partire dal 2010, le sei Family Suite del Romazzino messe sotto sequestro probatorio dal capo della Procura di Tempio Domenico Fiordalisi. Costruzioni contestate da una immobiliare confinante la quale venne tacitata con un contratto di comodato d’uso – per il mese di agosto di ogni anno –di una delle ville con annessa piscina.

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