La Nuova Sardegna

Olbia

Sgarbi quotidiani al pittore Biasi ma le sue opere andranno a Expo

di Angelo Mavuli
Sgarbi quotidiani al pittore Biasi ma le sue opere andranno a Expo

L’istrionico storico dell’arte ricevuto nella stazione dove ha visionato le tele della sala d’aspetto Alla Regione chiede di portarle all’esposizione universale di Milano. Occasione per ridarle dignità

20 settembre 2014
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TEMPIO. Vittorio Sgarbi in missione in Sardegna per conto dell’organizzazione dell’Expo. Il celebre critico e storico dell’arte ha fatto tappa a Tempio dove ha visitato le opere del pittore Giuseppe Biasi esposte nella sala d’aspetto della stazione ferroviaria, le stesse che vorrebbe portare a Milano per l’esposizione universale del 2015 insieme a quelle di altri grandi artisti sardi come il Maestro di Castelsardo, il Maestro di Ozieri e Brancaleone da Romana.

A ricevere Sgarbi nella sua veste di ambasciatore per Expo 2015 per le belle arti della Regione Lombardia c’erano il consigliere comunale del Pd, Vanni Bionda, delegato cittadino del Fai, e Mario Addis, assessore al bilancio e commercio. «ll professor Sgarbi è giunto in Sardegna, spiega Vanni Bionda – per chiedere alla Regione la disponibilità di alcune importanti opere. Sgarbi, infatti, è certo che l’arte sarda, seppur poco conosciuta, è in grado di rappresentare degnamente l’Italia nel mondo, alla pari di altre regioni». Vittorio Sgarbi ha visitato la sala d’aspetto, dove sono esposti i quadri: si tratta di tele che raffigurano scene di vita paesana, le donne di Osilo, i bevitori, i suonatori di organetto e donne al lavatoio.

La notizia della possibilità che anche le opere di Biasi della stazione ferroviaria di Tempio possano trovare posto all’Expo di Milano ha riacceso le ormai trentennali discussioni e polemiche sull’abbandono, sul degrado e sull’incuria che hanno caratterizzato, non solo la sala d’aspetto, dove i quadri si trovano, ma l’interastazione e il compendio che la circonda, dopo la soppressione delle corse ferroviarie Sassari-Tempio-Palau. Abbandonata a se stessa, la stazione ha cominciato a rivitalizzarsi soltanto dal 16 luglio scorso, quando la Pro loco ha ottenuto dall’Arst di trasformare il posto in un infopoint.

Per quanto concerne l’esposizione dei quadri di Biasi, dalla quale peraltro, mancano alcune tele inviate anni fa a Roma e mai ritornate in città (come documentano alcuni accesi consigli comunali della passata legislatura), vi è da dire che mai la scelta di Vittorio Sgarbi è stata giudicata in città così appropriata e tempestiva. La mostra all’Expo potrebbe servire, infatti, oltre che per un indispensabile e più volte invocato restauro, anche per ridare la dignità che merita ad un artista ed alle sue opere, “sepolte” da troppo tempo sotto l’incuria.

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