La Nuova Sardegna

Olbia

La Cgil verso la mobilitazione generale

La Cgil verso la mobilitazione generale

Luisella Maccioni, segretario della Funzione pubblica Gallura: «Cambiano i ministri ma non cambia l’attacco ai lavoratori»

19 settembre 2014
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OLBIA. I lavoratori pubblici della Gallura avvieranno a breve un percorso di mobilitazione, attraverso assemblee e iniziative pubbliche di informazione, fino a giungere allo sciopero generale di tutto il pubblico impiego. Il segretario territoriale di Cgil funzione pubblica, Luisella Maccioni, spiega quali sono le motivazioni di queste iniziative sindacali: secondo la sindacalista «cambiano i ministri, da Brunetta a Madia, ma non cambia l'attacco ai lavoratori pubblici e al lavoro pubblico. Si è passati dalla demonizzazione del dipendente " fannulloni" alla demonizzazione di tutto il settore pubblico: nella pubblica amministrazione c'è troppo grasso che cola. Poi non cambia il paradosso italiano: il datore di lavoro che giornalmente denigra i propri dipendenti e lapropria struttura burocratica, attribuendo a loro tutti i mali della crisi italiana».

Insomma, per Cgil il pubblico impiego sarebbe visto «non come strumento per poter garantire, attraverso una vera riforma tutta la gestione dello stato sociale e per aumentare il livello di protezione e di garanzia del cittadino», ma sarebbe considerato «il cancro della società italiana da ridurre e rendere sempre più innocuo. In sostanza, ancora una volta si cerca di toccare la Costituzione italiana attraverso percorsi nascosti ma mirati e spesso applauditi, facendo passare riforme sostanzialmente vuote come quella della Madia, come la risoluzione di tutti i mali del mancato funzionamento della pubblica amministrazione, tagliando servizi, riducendo personale e riducendo gli spazi di democrazia all'interno del pubblico impiego, senza peraltro contenere , al di la degli annunci, nessuna forma innovativa di riorganizzazione». Ironizza la Maccioni: «Anzi, una riforma è stata fatta, e permetterà all'Italia di passare da una situazione di grave crisi economica ad una situazione di sviluppo formidabile: il blocco del rinnovo contrattuale del pubblico impiego! Una novità, un colpo da maestro che ha già messo numerosi "gufi" in difficoltà di fronte a una proposta talmente dirompente da sconvolgere e far ripartire l'economia italiana». E parla di impoverimento di un settore come il pubblico impiego, «che dal 2008 non ha rinnovo contrattuale, che ha visto in un decennio tre pseudo riforme che nulla hanno prodotto se non tagli, esuberi, e varie amenità ma che non sono intervenuti sul rilancio della pubblica. Noi non ci siamo mai tirati indietro rispetto alla riorganizzazione del pubblico impiego _ conclude _ , abbiamo sempre sostenuto e sosteniamo che le riforme si fanno con i lavoratori e non contro, con risorse e non con tagli formidabili, con i rinnovi contrattuali e non senza, valorizzando la dignità del lavoro e non affossandolo». (apal)

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