La Nuova Sardegna

Olbia

Gallura unita: «La Asl 2 non si tocca»

Gallura unita: «La Asl 2 non si tocca»

I sindaci dei due distretti si ribellano al riordino del sistema sanitario che prefigura l’accorpamento con Nuoro o Sassari

18 settembre 2014
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OLBIA. Il rischio che la sanità gallurese finisca inghiottita nel riordino del sistema regionale, è più che un’ipotesi. Ma i sindaci alzano gli scudi e ancora una volta oppongono il “no” del territorio a una revisione della rete così come sta prendendo forma alla Regione. I capi delle amministrazioni locali ne hanno discusso nella sede dei distretti sanitari, riuniti nel palazzo della Asl numero 2. Convocata dai presidenti del comitato di distretto di Olbia, il sindaco di Padru Antonio Satta, e di Tempio Pausania Romeo Frediani, la riunione è stata il primo passaggio di una «battaglia unitaria del territorio» che vuole scongiurare il depotenziamento dei servizi e dell’amministrazione sanitaria gallurese: da Padru a La Maddalena, senza distinzioni tra Alta e Bassa Gallura.

I sindaci presenti, 16 sui 26, hanno sollecitato la convocazione immediata della Conferenza provinciale socio-sanitaria con l’obiettivo di discutere il destino della Asl 2, che, hanno detto, potrà essere solo di ulteriore sviluppo di quanto costruito nel tempo. Tantopiù ora che all’eccellente qualità del servizio pubblico, come ha richiamato il direttore generale Giovanni Antonio Fadda citando due recenti interventi di alta chirurgia, si affianca il rilievo anche internazionale con l’avvio del nuovo ospedale gestito dal Qatar.

La richiesta di partecipazione alla riunione della commissione socio-sanitaria è stata estesa ai consiglieri regionali della Gallura Giuseppe Fasolino (Fi) e Giuseppe Meloni (Pd), al presidente della commissione Sanità del consiglio regionale Raimondo Perra e all'assessore regionale alla Sanità Luigi Arru.

La preoccupazione è cresciuta nei giorni scorsi, quando nella commissione regionale alla Sanità, che sta discutendo la riforma sanitaria sono affiorate volontà di mettere all’ordine del giorno anche i nuovi perimetri delle amministrazioni sanitarie. Lo scenario, del resto già paventato da tempo, prevede l’accorpamento della Asl gallurese a quella di Nuoro o a quella di Sassari.

Un disegno (di legge ma anche politico) che il territorio respinge in blocco e con determinazione unitaria. «È innanzitutto una questione di rispetto nei confronti della Gallura», sancisce Antonio Satta auspicando una scelta della giunta regionale favorevole al sistema sanitario gallurese. Una risposta attesa da tutti ma soprattutto da chi, come il sindaco di Tempio Romeo Frediani alcuni quesiti al governo regionale li ha già proposti da tempo come D istretto anche su altre questioni sanitarie, ma senza ottenere risposte. E ora incalza: «Ci sono forzature? Perchè non ci coinvolgono?». Frediani va anche oltre: «Non è che ora l’ex San Raffaele diventa motivo per smantellare la sanità pubblica? Sia chiaro: difenderemo fino all’ultimo tutti i tasselli del servizio pubblico». Perciò si batte e ribatte sull’unità del territorio, come fa anche l’assessore allo Sport di Calangianus Lollo Amadori.

L’ospedale sardo-qatarino, incalza Gianni Giovannelli, sindaco di Olbia, «è stato concepito come patrimonio di tutti, non solo della Gallura. La Asl 2 non si tocca, è un diritto acquisito del territorio». Per queste ragioni incontra consenso unanime la proposta del sindaco di La Maddalena Angelo Comiti quando chiede che dell’argomento si discuta nella Conferenza provinciale socio-sanitaria. «I presìdi sanitari devono essere messi in sicurezza», aggiunge bacchettando le scelte di chi (primi fra tutti i Riformatori) ha già «smobilitato» l’ente Provincia. Una sofferenza che avverte anche il primo cittadino di Arzachena Alberto Ragnedda: «Perché per il San Raffaele o per le basi di La Maddalena ci sono grandi attenzioni di Cagliari e quando si tratta di smobilitazione dei servizi tutti diventano sordi?». (gpm)

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