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La tentazione di Monteduro: diventare crocevia di festival

La tentazione di Monteduro: diventare crocevia di festival

TEMPIO. La formula può essere quella che è stata a lungo ricercata e che, un po’ alla volta, si sta facendo sempre più strada. Più che una formula, un’idea: fare di Tempio la location ideale di...

17 settembre 2014
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TEMPIO. La formula può essere quella che è stata a lungo ricercata e che, un po’ alla volta, si sta facendo sempre più strada. Più che una formula, un’idea: fare di Tempio la location ideale di festival e rassegne che nella “città di pietra” potrebbero trovare una sponda ideale. Potrebbe essere questa la tentazione del vicesindaco Gianni Monteduro, giustamente soddisfatto per il buon esito di manifestazioni ospitate a Tempio come “Time in jazz” e “Isole che parlano”. Riferendosi al concerto di apertura di quest’ultimo evento, Monteduro individua diverse ragioni per sentirsi più che gratificato dal buon esito dell’operazione. «È stato – dichiara l’amministratore – un concerto di grande qualità che ha affascinato e stregato il pubblico, in un luogo incantevole come la Santissima Trinità, che la maggior parte dei presenti non aveva mai visitato prima. Luogo restituito al suo splendore grazie all’impegno dei fidali ’64, che l’hanno in cura. C’è grande soddisfazione per avere portato a Tempio, come già fatto con “Time in jazz”, uno dei festival sardi più estrosi, vitali e preziosi: “Isole che parlano” appunto. Una collaborazione che speriamo possa portare i suoi frutti anche nel futuro. Siamo grati all’associazione Sarditudine per il prezioso lavoro di diffusione della cultura che da anni porta avanti nel territorio». (g.pul.)

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