La Nuova Sardegna

Olbia

Le imprese: «Prorogate il Piano casa»

Le imprese: «Prorogate il Piano casa»

Edilizia in crisi, Cna e Confartigianato sollecitano i rappresentanti politici locali in vista della scadenza a novembre

15 settembre 2014
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OLBIA. C’è il Piano casa nell’agenda delle priorità stilata da Cna e Confartigianato della Gallura. Le due associazioni di categoria, infatti, hanno chiesto congiuntamente l'impegno dei rappresentanti politici locali per la proroga del piano in scadenza alla fine di novembre.

Nell'attuale situazione di evidenti difficoltà economiche che stanno esaurendo anche le poche energie rimaste nell'economia locale – spiegano Benedetto Fois e Giacomo Meloni, rispettivamente presidenti di Cna e Confartigianato – ogni occasione di rilancio, conciliabile con la valorizzazione e la tutela del territorio non possono essere trascurate. Tra queste, il Piano casa è sicuramente una opportunità. prima di tutto perché migliora la qualità abitativa delle famiglie in un parco edilizio molto consistente, ma spesso inadeguato a esigenze di vario tipo, come l'ampliamento del nucleo familiare, la regolarizzazione e adeguamento di locali esistenti. Poi per la contenuta dimensione degli investimenti necessari, perché la situazione di incertezza spinge chi avrebbe necessità a non rischiare di impegnarsi per importi notevoli e le banche ad essere particolarmente restie ad accogliere richieste di finanziamenti elevati. Inoltre, la particolarità dei lavori da eseguire vede in prima fila le piccole imprese locali, più che adeguate a soddisfare le esigenze di un piccolo intervento, e anche i tecnici locali hanno occasione di esercitare le loro competenze professionali. Senza dimenticare che ogni intervento, che si traduce anche in adeguamento catastale, produce entrate per l'erario.Si tratta quindi di una serie di piccole operazioni che, nel complesso, possono contribuire a dare vitalità all'asfittica economia locale». Cna e Confartigianato rispondono alle critiche di chi ritiene che ci sia, dietro la proroga il rischio di un ulteriore eccessivo e ingiustificato consumo del territorio.

«In un contesto dove è molto significativo il patrimonio immobiliare invenduto o inutilizzato sono i dati a rispondere – dicono Fois e Meloni – secondo fonti della stessa Regione negli interventi di Piano casa realizzati l'investimento medio è stato di circa 37 mila euro e per quanto riguarda la ricaduta economica sul territorio si è ipotizzato un costo medio a metro cubo di intervento pari a 450 euro per metro cubo. In termini occupazionali, applicando il valore medio della incidenza percentuale della manodopera, pari a 18,14%, a tale costo complessivo dei lavori, si ricava un costo complessivo della manodopera sul totale degli interventi pari a 5,8 milioni e un costo medio della manodopera per ogni intervento di 6.500 euro.Questi dati economici, nel loro complesso, concorrono a materializzare uno degli obbiettivi del piano casa, cioè favorire iniziative per il rilancio economia nel settore edilizio. A questo proposito riteniamo che il Piano casa non possa continuare a essere solo un episodio a scadenza per poi rincorrere le istituzioni alla ricerca di una proroga, ma può diventare uno strumento stabile, facilmente adoperabile in un contesto in continua evoluzione».

«C’è poi da considerare la valenza del Piano casa in termini di emersione del sommerso e dell'irregolare – concludono Cna e Confartigianato – fenomeno spontaneo provocato dalla obbligatorietà di procedere a pagamenti tracciati e certificazioni fiscali e di conformità da parte delle imprese e dei professionisti coinvolti in una pratica di piano casa. A questi vantaggi vanno aggiunti quelli relativi alla possibilità per il cittadino di godere di importanti agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni e l'efficientamento energetico degli edifici. È tempo di far diventare il Piano casa una formula che incoraggia il piccolo investimento, senza aperture alle furberie scientificamente studiate, ma per soddisfare reali esigenze familiari, perfettamente in sintonia con quelle degli operatori e dei tecnici del settore edile».(red.ol.)

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