La Nuova Sardegna

Olbia

Black-out, il quartiere presenta il conto

di Dario Budroni
Black-out, il quartiere presenta il conto

La beffa dopo l’alluvione: quasi 39mila euro i danni causati da un escavatore. Diciotto famiglie battono cassa all’Enel

13 settembre 2014
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OLBIA. Lo sbalzo di corrente ha collassato televisori e pannelli solari. E adesso nel quartiere alluvionato si presenta il conto del black-out: quasi 39mila euro. Le famiglie hanno impugnato la calcolatrice e chiedono il risarcimento dei danni. Dopo la mazzata dell’alluvione, che il 18 novembre ha capovolto la vita di Isticcadeddu, lo scorso 19 agosto il quartiere ha dovuto fare i conti anche con un escavatore che per sbaglio ha tranciato un cavo elettrico interrato, causando uno sbalzo di corrente talmente forte da bruciare montagne di elettrodomestici. Due le strade coinvolte: via Da Verrazzano e via Morgagni. Diciotto le famiglie (alcune alluvionate) vittime del black-out.

I fatti. Il 19 agosto un escavatore, di una ditta esterna incaricata da Abbanoa, stava bucando il terreno del piazzale sterrato tra via Severino e via Morgagni per individuare una perdita d’acqua. Ma allo stesso tempo ha agganciato un cavo elettrico che si trovava sotto terra. La reazione è stata un forte sbalzo che ha lasciato al buio la zona e che ha bruciato tutti gli elettrodomestici attaccati alla presa della corrente.

I danni. Il conto più salato è in via Da Verrazzano. Qui le famiglie colpite dal black-out sono 13 e il valore dei danni raggiunge un totale di 30mila euro. In via Morgagni, invece, le famiglie sono 5 e in tutto il conto è di 8mila e 690 euro. Gli abitanti di questo angolo di quartiere hanno perso televisori, lavatrici, forni, computer. Qualcuno ha addirittura perso i costosi pannelli solari del proprio impianto fotovoltaico. Molti degli elettrodomestici distrutti dallo sbalzo erano stati donati dalla maratona di solidarietà del post alluvione. Altri, invece, erano stati riacquistati con sacrificio.

Il risarcimento. L’iter è complesso. Ogni famiglia coinvolta, comunque, seguendo la prassi, ha cominciato col presentare la richiesta di risarcimento dei danni all’Enel, anche se non ha causato l’incidente. La speranza è quella di ricevere al più presto una risposta positiva e di non assistere a un interminabile accertamento delle responsabilità del danno. Se questo non dovesse accadere, scenderebbe subito in campo il comitato di quartiere, che essendo associato ad Altroconsumo ha a disposizione anche una pattuglia di avvocati. «Nel caso ci faremo portatori delle istanze di chi ha perso gli elettrodomestici. Il cittadino deve essere risarcito e non può pagare di tasca propria per un qualcosa che non ha causato» assicura Antioco Tilocca, presidente del comitato di Isticcadeddu. In caso di mancato risarcimento, inoltre, le famiglie potrebbero manifestare in piazza la propria rabbia.

Scarsa comunicazione. Antioco Tilocca, inoltre, riserva anche qualche critica al sistema dei lavori pubblici. «Quando si svolgono certi interventi, la comunicazione tra enti dovrebbe essere al primo posto – commenta il presidente del comitato di quartiere -. La ditta che stava portando avanti quel lavoro non era a conoscenza della presenza del cavo elettrico. La comunicazione in questi casi è fondamentale per evitare simili danni».

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