La Nuova Sardegna

Olbia

Venti di guerra fra il Comune e il Cipnes

di Enrico Gaviano
Venti di guerra fra il Comune e il Cipnes

Il vicesindaco Carlo Careddu: «La nomina di Nizzi alla presidenza è illegittima, occorre ripristinare al più presto la legalità»

02 settembre 2014
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OLBIA. Venti di guerra fra Comune di Olbia e Consorzio Cipnes. Niente di nuovo, si dirà. Ma l’occasione per riaccendere le polemiche è data dalla recente notizia della procedura di esproprio dell’area ex Palmera da parte del consorzio industriale per far spazio a una grossa iniziativa industriale: la clinica per i maxi yacht che dovrebbe essere varata dalla Sno dei fratelli Pirro. il problema non è l’iniziativa in sè, ma il fatto che a guidare il Cipnes è sempre saldamente in sella il deputato di Forza Italia Settimo Nizzi. Il vice sindaco di Olbia, Carlo Careddu, contesta senza mezzi termini il fatto che l’esponente di Forza Italia ricopri ancora la carica al vertice del consorzio industriale. «La delibera del Consorzio industriale relativa alla procedimento di riacquisizione dell'area "ex Palmera" – sottolinea duramente Careddu – mi riporta alla mente i disastrosi procedimenti di esproprio frutto di pressapochismo e arroganza che sono costati al Comune di Olbia e dunque agli olbiesi ingenti risorse. Basti pensare, fra i tanti, alla procedura di esproprio delle aree in cui è stato realizzato il parcheggio di via Nanni».

Ma Careddu non si ferma qui. «La procedura del Cipnes – aggiunge il vice sindaco – mi preoccupa ancora di più per il fatto che l'esproprio è stato deciso da un Consiglio di amministrazione illegittimo, visto che Settimo Nizzi stato nominato da un Commissario privo dei necessari titoli (Francesco Pirari, ndr). Non vorrei che tale illegittimità si riverberi sul nuovo atto di esproprio e finisca ancora una volta per ricadere sulle spalle dei cittadini, gli imprenditori della zona industriale».

Per Careddu, insomma, sarebbe necessario risolvere quando prima l’impasse e procedere a nuova nomina dei vertici consortili. «Ritengo assolutamente opportuno – dice con forza l’esponente olbiese del Partito democratico – che venga ripristinata al più presto la legalità e, dunque, che chi di dovere annulli in autotutela il provvedimento dell'allora Commissario straordinario, Francesco Pirari, con il quale Nizzi è stato nominato delegato della Provincia presso il Consorzio industriale. Non è ammissibile, infatti, che lo sviluppo di una porzione importante di questo territorio, ben 700 ettari, venga indirizzato da poche persone, peraltro in parte prive dei necessari titoli abilitanti. Ciò detto – conclude Careddu – , ben vengano tutte le iniziative imprenditoriali che generano sviluppo e benessere per il territorio, purché siano ambientalmente e socialmente sostenibili e non siano calate dall'alto».

L’osservazione di Careddu investe direttamente l’opportunità o meno di decisioni importanti prese dal cda consortile, ma, in ogni caso, fa riemergere il tema delle nomine ai vertici dei consorzi industriali, e in particolare, a quello della Gallura. Il problema principale, al momento, sembra essere quello di equilibri politici da centellinare all’interno del centro sinistra. Nomi i possibili successori di Nizzi ne sono stati fatti diversi. In particolare due, provenienti dalle due anime in cui si divide attualmente il Pd gallurese. Sono emerse le candidature di Gianni Ricciu, per il gruppo che fa capo a Nardino Degortes, e di Ninni Chessa, già presidente del Cines e attuale assessore al bilancio, e che fa parte dell’area Scanu.

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