La Nuova Sardegna

Olbia

Per la Sacra Famiglia ferita dall’alluvione sarà una festa a metà

di Dario Budroni
Per la Sacra Famiglia ferita dall’alluvione sarà una festa a metà

Don Andrea Raffatellu annuncia: solo messa e processione Annullata anche la grande sfida tra gli sbucciulatori di cozze

02 settembre 2014
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OLBIA. Lo annuncia con voce ferma. Sicuro che la comunità capirà. E infatti le sue parole sono sempre seguite da un applauso lungo e caloroso. Don Andrea Raffatellu, parroco della Sacra Famiglia, lo sta ripetendo a ogni funzione: «Quest’anno la festa si farà, ma in tono diverso. Faremo solo la processione e la messa, niente spettacoli. Preferiamo spendere i soldi per aiutare le famiglie colpite dall’alluvione». La guida della parrocchia che abbraccia tutta zona Bandinu non ha mai avuto dubbi. Quello che è successo in questa fetta di città è ancora una ferita troppo profonda. Tre i morti nel raggio di pochi metri: Patrizia Corona, 42 anni, e sua figlia Morgana, di 2, rimaste uccise dentro una macchina in via Cina, e Maria Massa, 88 anni, morta dentro la sua abitazione di via Romania. E poi centinaia di cittadini rimasti senza più nulla, con la case sventrate dal fango e una vita tutta da ricostruire.

Niente spettacoli. La festa della parrocchia della Sacra Famiglia, che si celebra da oltre trent’anni nella prima metà di settembre, è sempre stato un appuntamento molto sentito dagli olbiesi. Numerosi gli eventi, affiancati alle funzioni religiose, organizzati da comitato e parrocchia, come concerti di cantanti spesso famosi e spettacoli di cabaret. Negli ultimi anni, poi, a tenere banco la grande sfida tra «sbucciulatori», cioè la gara di apertura delle cozze, e il torneo di tiro alla fune. Ma stavolta niente di tutto ciò. «Non ci sembrava il caso dopo quello che è successo – spiega il parroco don Andrea Raffatellu -. Abbiamo preso questa decisione per esprimere la nostra vicinanza alle famiglie che hanno vissuto l’alluvione. Preferiamo utilizzare quei soldi, anche se solo 10mila o 15mila euro, per aiutare chi ha bisogno».

Messe e processione. Nei mesi scorsi, anche se in tono spesso minore, in città si sono svolte diverse feste, quella di San Simplicio in primis. Festeggiamenti voluti anche con l’obiettivo di riunire la comunità e riaccendere la speranza dopo il dramma del 18 novembre. Ma don Andrea Raffatellu non se l’è proprio sentita. Per questo l’edizione 2014 della festa della Sacra Famiglia vedrà come protagonisti solo i riti religiosi: cioè le messe e la tradizionale processione, che attraverserà le vie del quartiere domenica 14 settembre.

Emergenza continua. Dall’alluvione sono passati quasi dieci mesi. Ma la città ancora non è ancora tornata alla vita di sempre. Nella sede della Caritas della Sacra Famiglia, per esempio, c’è ancora chi si rivolge per chiedere aiuto. «Non è facile, chi ha subìto l’alluvione non si è ripreso del tutto. In molti ancora ci chiedono viveri, ma anche detersivi e altro materiale – spiega Paolo Varrucciu, delegato della Caritas parrocchiale, nel post alluvione responsabile del centro di raccolta della Sacra Famiglia -. Alcuni chiedono aiuto direttamente a noi. Ma c’è anche chi prova quasi un senso di vergogna. Così spesso andiamo noi, nelle case, per portare un po’ di aiuto. E nessuno dice no, nessuno rifiuta nulla. In questi mesi abbiamo fatto tanto, ma non basta, ripartire da zero è per molti difficilissimo».

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