La Nuova Sardegna

Olbia

GoinSardinia: «I ritardi finiranno il 27»

di Serena Lullia
GoinSardinia: «I ritardi finiranno il 27»

La compagnia si giustifica spiegando che la nave ha dovuto aspettare 3 ore prima di attraccare all’Isola Bianca e a Livorno

25 agosto 2014
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OLBIA. Scommette ancora una volta su sé stessa. Come due anni fa, quando i gufi dissero che non avrebbe mai solcato le onde. GoinSardinia si rilancia alla conquista del mare e dei vacanzieri. E comincia anche la corsa per il recupero dei ritardi. Questa mattina la nave in partenza dall'Isola Bianca per Livorno è riuscita a tagliare due ore. La «El Venizelos» ha mollato gli ormeggi alle 3 invece che alle 5. In ritardo comunque di 6 ore rispetto all'orario stabilito. Da due giorni GoinSardinia è nella bufera. I ritardi a catena – accumulati dall'ammiraglia della Anek lines noleggiata da GoinSardinia – hanno interrotto la luna di miele con i turisti. Ma Gianpaolo Scano, presidente del Consorzio che gestisce la compagnia autarchica, nata per far arrivare la gente in Sardegna a prezzi low cost, non cambia rotta. «Lavoriamo per annullare i ritardi entro il 27 – spiega – . Ma è bene spiegare cosa sia successo. In due giorni, tra venerdì e sabato, abbiamo accumulato tre ore di ritardo, al porto di Olbia e in quello di Livorno. Siamo stati tenuti in rada perché le banchine erano congestionate. In questi giorni di massimo traffico è sufficiente non arrivare puntuali anche di poco per vedere scalare il proprio turno di ingresso nel porto. Per lo stesso motivo, nella giornata di sabato, abbiamo perso tre ore prima di poterci rifornire di carburante. Ma già la notte tra sabato e domenica abbiamo recuperato un'ora. E proseguiremo su questa linea».

Sabato sera i passeggeri hanno manifestato la loro rabbia alla stazione marittima. La nave in partenza alle 21 è partita alle 5. Alcuni turisti hanno annunciato azioni legali per il disservizio. La polizia ha tenuto a freno gli animi più bollenti. Alcune persone si sono accampate in attesa della partenza. «Abbiamo cercato di avvisare tutti i 2200 passeggeri con un sms o una mail sette ore prima della partenza programmata – aggiunge Scano –. Certo è stato più difficile raggiungere chi non aveva lasciato come recapito telefonico il numero di cellulare. Stiamo ricevendo delle lettere di protesta. Ma, come dimostra la nostra documentazione, abbiamo agito nel migliore dei modi. La normativa europea prevede tra l'altro che solo dopo le sei ore di ritardo si abbia diritto a chiedere un risarcimento. In ogni caso le strutture associate hanno riprotetto i vacanzieri per limitare il disagio».

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