La Nuova Sardegna

Olbia

Portisco, su la testa: dopo anni di crisi pienone in banchina

di Marco Bittau
Portisco, su la testa: dopo anni di crisi pienone in banchina

Primo bilancio dell’estate: in aumento barche e contratti Il direttore De Cet: il mercato ha premiato le nostre scelte

22 agosto 2014
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OLBIA. Portisco rialza la testa. Con orgoglio, dopo anni di crisi economica e politiche penalizzanti che hanno costretto in ginocchio la nautica, il porto turistico olbiese si appresta a chiudere i conti di una stagione largamente positiva e guarda al futuro con fiducia e ottimismo. Il nuovo sistema tariffario low cost inaugurato quest’anno ha funzionato e nei giorni di picco dell'estate Portisco ha raccolto il frutto dell'innovazione sperimentale. La direzione del porto è abbottonatissima su numeri e dettagli, trapela però soddisfazione per un incremento percentuale dei ricavi a due cifre rispetto al 2013.

«L'abbandono del vecchio listino per adottare un modello simile a quello delle compagnie aeree low cost, con prezzi bassi e crescenti in base alla saturazione del porto, ha favorito il ritorno di molte barche – spiega il direttore, Vasco De Cet – notevole in luglio e agosto la quasi costante saturazione del molo riservato ai grandi yacht tra 35 e 90 metri di lunghezza, ma anche la presenza crescente di barche italiane tra 10 e 20 metri, cioè una taglia che tutti davano per dispersa, ma che è fondamentale per l'indotto. A differenza delle barche in affitto, infatti, quelle armatoriali si soffermano più a lungo sul territorio e spendono di più. Non meno rilevante l'acquisizione di clienti del tutto nuovi, incuriositi dalle novità ed attratti dalla convenienza e dalla trasparenza: è infatti possibile conoscere il prezzo e prenotare via internet». «Abbiamo deciso di cambiare veste – aggiunge De Cet – per metterci al passo coi tempi, con le consuetudini di consumo e le nuove aspettative dei diportisti che la crisi ha mutato per sempre. Per questo abbiamo cominciato a pensarci e proporci come albergatori del mare. Una sintesi identitaria e anche un salto culturale».

Crescono così le presenze, che addirittura raddoppiano nella settimana di ferragosto, e crescono di conseguenza i ricavi, ma su questo punto a Portisco il riserbo è totale. Si estende il carattere internazionale del porto. Decollano i progetti «su misura» per i clienti: il programma "privilege" che assicura gratuitamente passaggi aerei e rent-a-car, le nuove formule di contratto come il "wet&dry" (asciutto&bagnato, cioè 4 o 2 mesi di ormeggio in acqua e 8 o 10 mesidi rimessaggio a terra) trascinano i contratti annuali, che crescono sensibilmente rispetto allo scorso anno: la tendenza si attesta su un + 10%. Il futuro ora è il progetto di riqualificazione, miglioramento e completamento di Portisco, annunciato nel novembre 2011 e ora in fase esecutiva. Le prime misure sono già state adottate: una banda più larga per il wi-fi del porto, il perfezionamento e potenziamento del sistema di gestione dei rifiuti speciali, lo spostamento del distributore, un primo step di potenziamento della capacità di distribuire energia. Inoltre, in autunno inizieranno i lavori di completamento a terra e manutenzione delle banchine. «Senza finanziamenti pubblici, però – precisa il direttore – dobbiamo atteggiarci correttamente sul mercato, favorendone lo sviluppo complessivo, trascinandolo senza doparlo. I nostri competitor non sono iporti che vicino a noi o sulle coste peninsulari fanno il nostro stesso mestiere, piuttosto gli altri mercati nautici del Mediterraneo. E verso quella direzione che tutti insieme dobbiamo indirizzare le nostre energie di innovazione. Per una volta, parte dalla Sardegna la modernizzazione del modello di gestione portuale in Italia. Parte e si espande dalla Gallura, da Portisco che ne è pioniere. Diversi protagonisti della portualità italiana hanno infatti già mostrato interesse per le novità del nostro porto».

@marcobittau

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