La Nuova Sardegna

Olbia

Stangoni: le nostre sono spiagge sicure

di Sebastiano Depperu
Stangoni: le nostre sono spiagge sicure

Il sindaco di Badesi dopo la morte in mare di un turista: «Macchina dei soccorsi efficiente, ma serve molta prudenza»

19 agosto 2014
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BADESI. E’ un mare bellissimo ma, allo stesso tempo, pericoloso quando il tempo non è clemente. A Badesi, per questo motivo, sono state messe in campo diverse misure per la sicurezza in spiaggia e dei bagnanti. Domenica, l’ultimo caso annegamento: ha perso la vita un turista di Parma, forse a causa di un malore. I soccorsi sono arrivati in un minuto.

«Il mare di Badesi – commenta il sindaco Toni Stangoni – come tutti quelli che si affacciano sulla costa nord ovest della Sardegna sono esposti al maestrale, vento che crea un moto ondoso interessante e pericoloso allo stesso tempo. Se da un lato richiama esperti e amanti di surf, winsurf e kitesurf; dall’altra deve portare i bagnanti a non fare un bagno in quelle condizioni: la vita umana vale molto di più di un bagno in mare, non ha prezzo». Per questo, sia nelle spiagge libere che in quelle con concessioni sono presenti le bandiere rosse che indicano la pericolosità del mare in una determinata giornata giornate, e tutta la cartellonistica apposita. Inoltre, a "Li junchi", spiaggia più estesa e più frequentata, c’è un sistema che permette di segnalare le emergenze. In un tratto che copre circa due chilometri di spiaggia, ci sono dei dispositivi dove si può segnalare un'emergenza. Sono tre i tasti che permettono di chiedere aiuto per soccorso medico, problemi in acqua o incendi. «Ci teniamo alla sicurezza dei nostri litorali - continua Stangoni - è un sistema innovativo che permette di intervenire subito, poiché il segnale lanciato determina due cose: la posizione del richiedente aiuto e il tipo di soccorso». Il segnale, infatti, viene trasmesso a una torretta di salvataggio che lo decifra e manda subito i soccorsi con il pulsante nella colonnina delle emergenze. Così, interverranno le moto d'acqua mediche o i quad attrezzati via terra. «E' un sistema che permette di intervenire celermente. Tra l'altro abbiamo anche i bagnini che, in caso di necessità, intervengono – conclude il primo cittadino –, però chiediamo sempre prudenza e buon senso. Inoltre, chi arriva per la prima volta e non conosce il posto deve fidarsi dei suggerimenti degli abitanti e di chi lavora nel settore. A volte, i nostri uomini e mezzi vengono chiamati per emergenze in altri Comuni vicini. Anche loro dovrebbero rafforzarsi».

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