La Nuova Sardegna

Olbia

RIPARATI I DANNI DEL CICLONE

Una parte del Csl torna nella sua sede in via Romagna

Una parte del Csl torna nella sua sede in via Romagna

OLBIA. Da lunedì tornerà in parte alla normalità la situazione logistica del Csl, il Centro servizi per il lavoro, la cui sede di via Romagna fu devastata dall’alluvione del 18 novembre: si è parlato...

14 agosto 2014
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OLBIA. Da lunedì tornerà in parte alla normalità la situazione logistica del Csl, il Centro servizi per il lavoro, la cui sede di via Romagna fu devastata dall’alluvione del 18 novembre: si è parlato di 200 mila euro di danni. Da allora gli uffici sono stati ospitati in via Nanni 41, mentre nell’aula consiliare della Provincia sono stati confinati i “precari”, lasciati senza attrezzature e compiti a causa di una vertenza con il funzionario del settore. Ora il commissario straordinario della Provincia, Giovanni Carta ha comunicato che si sono conclusi i lavori di ripristino, a seguito dei ciclone, dei locali dedicati al front office per la predisposizione della scheda anagrafica, le iscrizioni alle liste di disoccupazione e alle liste della legge 68: da lunedì 18 agosto nella sede di via Romagna 10.

Restano in via Nanni 41 gli uffici per l'inserimento mirato, l'incontro domanda-offerta e garanzia giovani, che traslocheranno tra qualche mese non appena il rifacimento dello stabile di via Romagna sarà definitivamente completato. Anche oggi, così come ieri, il Csl resterà chiuso per le operazioni di trasferimento, ma il ricevimento delle domande per il bando avviamento all'agenzia delle entrate legge 68, in scadenza oggi, avverrà regolarmente in via Nanni 41.

In questi mesi lavoratori e utenza hanno dovuto sopportare notevoli problemi, anche perché i locali a disposizione non erano adatti a ricevere pubblico: specie in alcuni periodi, in concomitanza di bandi, si sono formate lunghe code. Alla fine dello scorso anno su interessamento del Comune un privato offrì dei locali (quelli dell’ex ufficio turistico, sempre in via Nanni), ma l’allora commissario della Provincia Francesco Pirari rifiutò considerando la proposta non adeguata in quanto l’area non era nella disponibilità diretta del Comune.

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