La Nuova Sardegna

Olbia

Ragnedda: «Due anni di pianificazione»

di Serena Lullia
Ragnedda: «Due anni di pianificazione»

Arzachena. Il sindaco fa il bilancio del primo biennio di mandato, annuncia il rimpasto e spiega gli impegni per il 2015

12 agosto 2014
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INVIATA AD ARZACHENA. Da due anni la sua casa è Palazzo Ruzittu. Un impegno intenso, quotidiano, capace di mettere a dura prova anche le sue qualità di super manager. Il sindaco Alberto Ragnedda da due anni lavora per realizzare il programma di «Innovazione», la lista con cui aveva vinto le elezioni con il 71% dei voti.

Che bilancio fa di questi primi due anni alla guida della città?

Sono stati due anni difficilissimi. Per la pesante eredità ricevuta, ma anche per l’evidente stato di crisi dell’economia nazionale che a cascata produce effetti a livello regionale e locale. A questo quadro vanno aggiunte le regole sempre più restrittive che impediscono ai comuni di spendere risorse. Pur in questo contesto catastrofico, abbiamo iniziato un buon lavoro di programmazione e pianificazione che porterà Arzachena a raccogliere risultati in termini di miglioramento dei servizi e della qualità della vita. Ma nel nostro percorso non ci sono solo risultati attesi. Molte cose le abbiamo già fatte. Per fare qualche esempio il wi-fi al centro, il completamento del palazzo comunale a Tanca di Lu Palu con accorpamento degli uffici; il potenziamento della polizia locale; il trasferimento della Geseco al primo piano del vecchio municipio con un risparmio annuo di 30mila euro; il miglioramento della raccolta differenziata. E poi per la trasparenza la pubblicazione delle delibere e delle determine dei dirigenti sul nostro sito.

Qual è l’intervento di cui va più ferio in questi due anni?

Non è facile indicarne uno. Però dico il commissariato di polizia a Cannigione, una scelta di cui non tutti hanno capito la portata. Provate a immaginare il territorio senza quell’importante presidio. Quando mi sono insediato la polizia di Porto Cervo rischiava di essere accorpata a Olbia. Non si riusciva a trovare un locale idoneo per accogliere il personale. Noi abbiamo messo a disposizione l’ostello della gioventù. Ma citerei anche il parco di Tanca di Lu Palu. È vero, i giochi erano nei magazzini. Ma noi abbiamo reso vivibile quell’area, creato uno spazio per i bambini, per le famiglie, in cui la gente di Arzachena può incontrarsi.

I grandi nodi di Arzachena restano ancora irrisolti. Che fine hanno fatto il Puc, il Pul e il piano strategico?

Il percorso del Puc è avviato. Abbiamo dato l’incarico della Vas, la valutazione strategica ambientale, senza la quale non può ci può essere nessun piano urbanistico. In passato non era stata prevista. Per il Pul siamo alla fase di convocazione delle associazioni di categoria. Pensiamo di portare la prima adozione entro la fine dell’anno. Per quanto riguarda il Piano strategico è un lavoro che procede. Abbiamo completato La prima fase, cioè lo studio dell’esistente e l’individuazione delle strategie, dei servizi, di cui Arzachena ha bisogno per ritornare a essere una destinazione turistica ambita. Ora lavoriamo alla seconda fase, che darà gambe a questi strumenti di rilancio.

Come vive il rinvio a giudizio per i fatti legati all’alluvione ?

In quella triste occasione ho assolto ai miei doveri di sindaco e ho fatto tutto ciò che si poteva e doveva fare. Per il resto ho la massima fiducia nell’operato dei giudici.

C’è un rapporto molto conflittuale con l’opposizione che vi accusa di essere una amministrazione autoritaria e che rifiuta metodicamente il dialogo. Come mai?

I consiglieri di minoranza sono stati spesso invitati a portare alla nostra attenzione le loro idee. Stiamo ancora aspettando delle proposte, non populiste, ma fattibili. La porta del dialogo resta comunque aperta.

Parliamo della crisi in maggioranza e dei rapporti non idilliaci che lei ha con il suo vice sindaco. C’è aria di rimpasto?

Ho ottimi rapporti con tutti all’interno della maggioranza. Ho sentito di questi presunti attriti con la vice sindaco, ma personalmente lei non mi ha mai esposto problemi di alcun tipo. Il rimpasto su cui lavoro non è legato a una presunta crisi, ma a un impegno che ho preso con tutta la maggioranza per la metà del mandato. Una ricollocazione di ruoli e competenze per migliorare il nostro lavoro e che trova tutta la maggioranza unita.

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