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Tutto pronto al Festival Mirtò ma fioccano anche le critiche

TELTI. Il Mirtò accende i motori. Ma a Telti non tutti sono così entusiasti di partire verso una nuova avventura. È il caso di Agostino Piga, responsabile locale di Sel, che torna ad attaccare...

07 agosto 2014
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TELTI. Il Mirtò accende i motori. Ma a Telti non tutti sono così entusiasti di partire verso una nuova avventura. È il caso di Agostino Piga, responsabile locale di Sel, che torna ad attaccare duramente il festival internazionale dedicato al mirto, in programma dal 15 al 18. Cioè la grande manifestazione che ha preso il posto della vecchia sagra. «Siamo in contrasto con i toni trionfalistici di chi annuncia la nascita di Mirtò come grande iniziativa turistico-popolare – afferma Piga -. Il festival nasce dalla Pro loco e dal Comune. Infatti il logo e il nome sono stati pagati da entrambi e depositati in Camera di commercio in egual misura: 750 euro a testa. Entrambi sono no profit e la domanda nasce spontanea: è plausibile che una coppia della stessa razza crei un figlio di razza diversa? In questo caso dal no profit è nata un’azienda lucrosa». Ma Piga critica anche la fine della sagra del mirto, sostituita dal festival internazionale. «È possibile che si decreti l’eutanasia della sagra, per dare spazio a un’iniziativa privatistica che poco ha a che fare con lo spirito culturale e identitario della vecchia manifestazione? – si domanda Piga -. Per fare ciò penalizzano anche chi ha sempre lavorato per il buon esito della sagra, come nel caso della tassa del 15% a chi vende i pasti. Penso che il Mirtò sia anche una mancanza di rispetto nei confronti dei teltesi, mai interpellati nel merito».(d.b.)

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