La Nuova Sardegna

Olbia

Punta Saline nella bufera, spunta un porto fantasma

di Marco Bittau
Punta Saline nella bufera, spunta un porto fantasma

La concessione è passata di mano tra due srl, ma la sede e i soci sono gli stessi Pronti un’interpellanza in consiglio comunale e un dossier per la magistratura

01 agosto 2014
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OLBIA. Strana città questa. Ti distrai un attimo e subito spunta dal nulla un nuovo porticciolo turistico. Privato, naturalmente. E fantasma, perché nessuno ha visto, sentito e autorizzato niente. Mentre il porto pubblico è in lista d’attesa per l’eternità. E persino il piano regolatore portuale non è ancora definito nel suo iter procedurale. Dei porti come funghi si occuperà il consiglio comunale di Olbia con l’interrogazione annunciata da Pietro Spano (Pd), ma è già pronto anche un dossier da inviare alla magistratura.

Il caso in questione è quello di Punta Saline: in un terreno comunale, c’è un vero e proprio porticciolo con 60 posti barca e servizi all’ormeggio, corrente elettrica e acqua dolce in banchina, parcheggi privati, servizi igienici e alaggi vari. Per realizzare tutto ciò è bastata una concessione demaniale per cantieristica navale e rimessaggio imbarcazioni. Quella concessione oggi sta provocando un clamoroso incidente diplomatico tra l’Ufficio demanio di Tempio e il comune di Olbia, proprietario dell’area. L’aministrazione comunale da anni chiede e delibera l’assegnazione dell’area allo Yacht club Olbia, cioè un’associazione sportiva dilettantistica. Il demanio, invece, tre mesi fa ha preferito rilasciare la concessione a una nuova società privata che noleggia imbarcazioni e affitta posti barca, la Marina Porto San Paolo srl. In altre parole, tra il bene comune e l’interesse privato a scopo di lucro l’ufficio regionale ha scelto il secondo. Una amarissima beffa per lo Yacht club Olbia, senza sede per la sua attività. E una beffa anche per il Comune, che in cambio dell’area a Punta Saline con il Piano casa ha pure ceduto cubature preziose alla società titolare della concessione originaria, la Marine assistance international srl, per costruire villette con vista sul mare.

Un aspetto interessante della vicenda è dato dalla composizione societaria delle due società che hanno ceduto e rilevato la concessione di Punta Saline. La titolare originaria Marine assistance international srl è stata costituita nel 1995 e ha iniziato l’attività nel 1996. Tre soci (l’amministratrice Silvana Pianta, Luca Arduini e Franco Bilancioni) e la sede è in via Madagascar, nella zona industriale di Olbia. Svolge attività di cantieristica e rimessaggio imbarcazioni. La nuova società cui il Demanio ha concesso di subentrare nella titolarità della concessione a Punta Saline è la Marina Porto San Paolo srl. È stata costituita nel marzo 2013 e ha iniziato l’attività nell’aprile 2014. Ha un solo socio amministratore (Luca Arduini) e la sede anche in questo caso è in via Madagascar, nella zona industriale di Olbia. Svolge attività di gestione pontili e affitto posti barca.

È piuttosto evidente che tra le due società a responsabilità limitata che si sono «passate» la concessione ci sono punti di contatto (lo stesso indirizzo) e stretti legami di parentela. Significa che i vecchi concessionari sono usciti da Punta Saline passando per la porta (demolito il capannone del cantiere e ceduta l’area (5.000 metri quadrati) all’amministrazione comunale di Olbia in cambio dei metri cubi necessari per costruire villette) e poi sono rientrati dalla finestra con una nuova società che in silenzio si è ripresa la concessione demaniale e con essa la banchina per affittare posti barca. L’affare del secolo, si potrebbe anche dire.

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