La Nuova Sardegna

Olbia

Ortopedia, i numeri sono da record

di Angelo Mavuli
Ortopedia, i numeri sono da record

Novecento interventi in un anno nel reparto del “Dettori”. Alta percentuale di operati al femore entro le 24 ore dal trauma

01 agosto 2014
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TEMPIO. Nel frastuonodi polemiche, comunicati e controcomunicati, sul futuro del Paolo Dettori destinato, dicono alcuni, a diventare un “pronto soccorso”, “ospedale strategico” per il territorio, invece, secondo altri, un segnale fortissimo di speranza, che lascia anche piacevolmente sorpresi, arriva dall’Unità operativa di ortopedia e traumatologia.

Sottoposta recentemente ad una ristrutturazione, che ha fornito i requisiti necessari per l’accreditamento della struttura presso il Sistema sanitario regionale, il reparto, diretto da Mauro Pianezzi, (allievo dell’eccelsa scuola olbiese di Peppino Mela), ha rivelato numeri, prestazioni, ed interventi chirurgici di tutto rispetto che non hanno nulla da invidiare ad altri ospedali.

Nell’ultimo anno, nella Divisione di ortopedia e traumatologia di Tempio, sono stati effettuati complessivamente, 880 interventi di chirurgia ortopedica maggiore e minore, tra i quali 100 interventi di chirurgia protesica tra anca, ginocchio e articolazione trapezio-metacarpale e 48 interventi di artroscopia riguardante la patologia del ginocchio (servizio questo, avviato nei primi mesi del corrente anno).

Da guinness dei primati la percentuale degli operati con frattura al femore, entro le 24-48 ore dall’evento traumatico, così come impongono le direttive nazionali: 65 per cento. Un dato altissimo che si avvicina all’optimum richiesto dalle direttive e che distanzia di moltissimo i dati( 47 /48 per cento) di altri nosocomi, più grandi e più celebrati del Paolo Dettori.

« Ci limitiamo a fare il nostro dovere», dice cortesemente, Mauro Pianezzi, estremamente riservato, che tiene però a sottolineare che «della recente ristrutturazione bisogna dare atto all’impegno e alla collaborazione della Direzione Aziendale che ha accolto subito le richieste».

Oltre ai numeri, però, sorprendono in positivo le diverse tipologie di interventi che si effettuano nel reparto. Trattamento dei politraumi degli arti, chirurgia della spalla (lesioni della cuffia dei rotatori, esiti di lussazione abituale), chirurgia protesica di spalla, anca, ginocchio e piccole articolazioni della mano e del piede, chirurgia artroscopica del ginocchio, e della mano ed ancora, lesioni nervose o degenerative (tunnel carpale, rizoartrosi), Dupuytren, De Quervain, dita a scatto, etc., chirurgia del piede ( piede piatto, piede cavo, alluce valgo, alluce rigido dita a martello),ed infine trattamento mediante fattori di crescita piastrinici autologhi o omologhi ( applicazione di piastrine che facilitano la formazione di nuovo osso) in patologie tendinee, degenerative di spalla, gomito e piede.

Un ultimo dato sul quale i detrattori del Paolo Dettori dovrebbero riflettere.

All’ortopedia tempiese oltre l’intera Gallura fanno riferimento anche l’Anglona e la bassa valle del Coghinas.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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