La Nuova Sardegna

Olbia

Guerra al tarocco di lusso sulle spiagge

di Serena Lullia
Guerra al tarocco di lusso sulle spiagge

In un mese denunciate 35 persone. A Porto Rotondo e in Costa Smeralda i prodotti contraffatti venduti anche a mille euro

29 luglio 2014
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OLBIA. Il tarocco griffato si adegua al portafoglio. Low cost sulle spiagge più popolari. Borse, occhiali e scarpe, cloni di marche famose, vendute a poche decine di euro. Falsi a 5 stelle nei litorali di Porto Rotondo e della Costa Smeralda, dove un Rolex finto viene venduto 1200 euro e una borsa Louis Vuitton 700. Mercati diversi, sui quali si concentra l’attenzione della polizia locale guidata dal comandante Gianni Serra.

Due tipi di abusivi. Il commercio illegale sui litorali è di due tipi. «Da un lato c’è la vendita di articoli leciti, che potrebbero essere venduti, ma solo con una regolare licenza rilasciata dal Comune – spiega il comandante Serra –. Nell’ultimo mese su questo fronte abbiamo eseguito 49 attività specifiche e sequestrato 3mila articoli, abbigliamento, accessori, bigiotteria, tutti venduti in spiaggia senza licenza. Dall’altro lato c’è l’attività più delicata, quella che viene portata avanti dal Nucleo di prevenzione della contraffazione, anche con personale in borghese. Su questo fronte sono stati eseguiti 35 sequestri con 35 denunce penali». La vendita di prodotti contraffatti è punita anche con la reclusione. Ma le sanzioni vengono applicate anche a chi acquista merce taroccata. La multa arriva fino a 7mila euro.

Tarocchi di lusso. Il business del falso si specializza, affina le tecniche, diversifica il prodotto. «Sulle spiagge più popolari la vendita di articoli maldestramente contraffatti si aggira tra i 10 euro per un occhiale ai 50 euro di una borsa – aggiunge Serra –. Nei litorali di Porto Rotondo e Porto Cervo, Pevero, La Celvia, la qualità degli articoli è molto più alta. E i venditori arrivano a chiedere anche 700 euro per una borsa Louis Vuitton».

Giro di vite. Il sindaco Gianni Giovannelli plaude al lavoro della polizia locale. «Occorre un giro di vite, anche con l’utilizzo di personale in borghese – afferma –. Il fenomeno della vendita di prodotti falsi al centro storico si è notevolmente ridotta. Ma non si deve scordare che siamo di fronte a una organizzazione sempre più complessa. L’obiettivo è arrivare a colpire non solo i portatori di acqua, ma chi dirige questi traffici».

Commercio da difendere. «I primi soggetti che subiscono le conseguenze di questo mercato del falso sono i commercianti stranieri che risiedono in città e da anni lavorano in modo onesto – commenta Italo Fara, presidente Confcommercio –. A cui si aggiungono le attività olbiesi di cui viene minata la sopravvivenza».

Falsi e pericolosi. Gianni Ponsanu, ottico, spiega i pericoli dell’acquisto di un finto Ray ban. «Le vernici usate nei falsi sono tossiche e le lenti non sono certo di cristallo temperato, ma plastica colorata che non protegge dai raggi ultravioletti». Un Ray ban viene venduto contraffatto tra i 50 e i 150 euro. Analizza un Rolex sequestrato dalla polizia locale, Antonio Rosas, della gioielleria Rosas. «Un prodotto di media qualità che viene venduto a 1200 euro». Stesso discorso per gli articoli di abbigliamento. Nelle mani di Pasquale Ambrosio un paio di Hogan, gettonate nel mercato della contraffazione. «Serve un’azione di sensibilizzazione tra i ragazzi per spiegare il valore di un prodotto originale e le conseguenze di un acquisto illegale».

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