La Nuova Sardegna

Olbia

L’appello del Pd cittadino: «Salviamo la nostra Asl»

Intervento della segretaria Angela Corda e del responsabile sanità Pierluigi Caria «L’accorpamento con Sassari o con Nuoro è da sventare, non servirebbe a nulla»

27 luglio 2014
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Anche la segreteria cittadina del Partito democratico interviene sul tema della ventilata ipotesi di accorpamento della Aziende sanitarie locali, per sottolineare come l’ipotesi viene respinta e sia assolutamente da scongiurare. Ieri la segretaria cittadina Angela Corda, e il responsabile della sanità Pierluigi Caria, hanno diffuso un comunicato . «La Segreteria Cittadina del Partito Democratico è fortemente contraria ad ogni ipotesi di accorpamento della Asl di Olbia a quella di Nuoro o in alternativa a quella di Sassari che non produrrebbe alcun cambiamento positivo – si legge nel comunicato –. In virtù della sua tumultuosa crescita demografica e delle dinamiche territoriali, la Gallura non può permettersi il benché minimo passo indietro dopo innumerevoli battaglie storiche a favore dell'autonomia».

«Il nostro territorio ha la sufficiente maturità politica, economica e gestionale per non dover delegare ad altri la rappresentanza della sanità – proseguono angela Corda e Pierluigi Caria –. L'autonomia conquistata passa attraverso la riorganizzazione della riforma in atto tra Regione ed Enti Locali con la possibile istituzione del distretto Gallura».

Il Pd cittadino indica una linea da seguire per cercare di evitare l’ipotesi di accorpamento. «Occorre una convergenza ampia tra tutte le forze politiche per evitare che si perpetri un nuovo ignobile scippo in danno del nostro territorio. Sul piano economico il tanto acclamato risparmio – avverte il documento del Partito democratico – non si attuerebbe con la soppressione delle sole figure dirigenziali ma attraverso gare uniche regionali da affidare di volta in volta alle singole aziende sanitarie in presenza di operatori con alta professionalità e specializzazione in grado di esperire le medesime.Sarebbe sufficiente recuperare efficienza nell'uso delle risorse e migliorare la qualità dei servizi prestati in un ottica di riorganizzazione dell'intero sistema sanitario regionale».

In conclusione, l’accorpamento va vocciato senza se e senza ma. «Non si può pensare a una ridimensionamento del numero delle aziende sanitarie in Sardegna con la soppressione della Asl di Olbia che è destinata ad essere la principale centrale di committenza delll’ospedale San Raffaele che porterà al completamento delle prestazioni sanitarie in un ottica di collaborazione efficace tra pubblico e privato. Per questo è necessario – conclude il documento della Corda e di Caria – mantenere una costante e quotidiana guida politica della gestione della sanità ad Olbia che non può essere demandata ad altre realtà territoriali».

In Primo Piano
Turismo

In Sardegna un tesoretto di 25 milioni dall’imposta di soggiorno: in testa c’è Olbia

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative