La Nuova Sardegna

Olbia

Giovannelli: «Sul porto serve il dialogo»

di Enrico Gaviano
Giovannelli: «Sul porto serve il dialogo»

Il sindaco abbassa i toni: «Necessari dei correttivi sul documento ma non possiamo buttare via tutto e perdere altri anni»

24 luglio 2014
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OLBIA. Sul fronte del porto il sindaco sceglie la via del dialogo e della concertazione. Si parla di Piano regolatore del porto, un atto strategico fondamentale per il futuro della città, ma che sta facendo discutere parecchio, con la maggioranza che governa la città che vuole che sul documento presentato dall’autorità portuale si intervenga. Con reazioni diverse all’interno della stessa maggioranza guidata da Gianni Giovannelli. Giorgio Spano (Pd), ad esempio, che è presidente della commissione urbanistica, sostiene che questo piano regolatore va azzerato perchè non serve a Olbia. Giovannelli, appunto, sceglie un’altra strada. «Parliamo di un documento importante – sottolinea – che va discusso sia dentro che fuori dalla maggioranza. Noi abbiamo fatto nei giorni scorsi un confronto utile con i portatori di interesse della nostra città. Il confronto proseguirà. Chiaramente ci sono cose da cambiare, ma abbiamo chiarito con il commissario dell’autorità portuale Nunzio Martello, di cui apprezziamo il lavoro che sta svolgendo, che un ’intervento non rallenterebbe più di tanto l’iter. Invece stravolgere il Piano regolatore potrebbe riportare indietro di tanti anni la procedura. E Olbia, francamente, tutto questo non può permetterselo».

Difficolta, problemi. Qualcosa che si può correggere, Giovannelli la fa emergere. «Intanto la questione della canaletta. Si parla di raddoppio, impropriamente, meglio parlare di allargamento. Ci sono delle evidenti problematiche: costi, eventuali ricadute negative per l’ambiente, pericoli. Ecco, qui dobbiamo avviare un ragionamento per capire cosa si deve fare, come pure sulla salvaguardia ambientale, come dimostrato dall’alluvione, e ancora su cose come nuovi denti d’attracco o terminal i crociere. Tutto si può discutere. L’importante è arrivare a una conclusione condivisa. Abbiamo lo strumento delle osservazioni, da presentare entro il 19 agosto alla commissione che deve esaminare il piano. Lo utilizzeremo, questo strumento, con il dialogo, e non certamente facendo una guerra mondiale».

Fra le cose che più stanno a cuore al sindaco, c’è sicuramente la mitilicoltura. «Una questione – dice – che ho chiarito più volte in tutti gli incontri fatti. La mia famiglia è stata una di quelle che ha sostenuto l’arrivo dei mitilicoltori nel golfo, non voglio certo essere io il becchino di questa attività. Per cui dico a chiare lettere che gli allevamenti delle cozze devono essere salvaguardati all’interno di questo piano regolatore, senza se e senza ma. E noi la mitilicoltura la difenderemo sino in fondo».

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