La Nuova Sardegna

Olbia

Scarico degli oli esausti, alberghi senza permessi

Abbanoa denuncia: 19 casi ad Arzachena, 3 a Golfo Aranci e 3 a San Teodoro Sono già partite le segnalazioni ai carabinieri: «Gravi rischi per l’ambiente»

23 luglio 2014
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OLBIA. Diciannove alberghi di Arzachena (non ci sono quelli della Costa Smeralda) segnalati al nucleo ecologico dei carabinieri. L'informativa è partita da Abbanoa, la ragione è che quelle strutture non sarebbero in regola: non avrebbero l'autorizzazione allo scarico di oli esausti e grassi. «Le verifiche sono ancora in corso - spiega Abbanoa in un comunicato stampa - e non ci sarebbero stati casi di inquinamento. Ma quelle sostanze, se non trattate con degrassatori e disolea tori, in massicce quantità hanno effetti devastanti sui depuratori, con rischi altissimi per l'ambiente».

Il singolare caso di un mese fa, con un divieto di balneazione nelle acque del golfo di Cannigione revocato nel girono di sole 24 ore, non avrebbe a che fare con le carenze degli hotel. «Sulla base delle informazioni raccolte - spiega l'ufficio stampa di Abbanoa - si sarebbe trattato di una chiazza oleosa rilasciata, forse, da una barca».

Ufficialmente, la società non dà i nomi degli esercizi turistici non in regola. Ma la maggior parte di questi si troverebbe nell'area tra Cannigione e Baja Sardinia; due nel centro di Arzachena e uno a Cala di Volpe. Gli hotel della Costa Smeralda, quelli di proprietà del Qatar e gestiti dalla Starwood, sono in regola. Ma Abbanoa non ha chiesto solo la verifica dei carabinieri. Ha chiamato in causa il comune di Arzachena. Le segnalazioni sono state inviate dall'inizio dell'anno anche allo sportello Suap (attività produttive).

Identica operazione a quella di Arzachena, Abbanoa l'ha fatta a Golfo Aranci: in questo caso ci sono tre alberghi senza scarichi autorizzati.

«Il testo unico sull'Ambiente del 2006 e la specifica disciplina regionale del 2008 obbligano che gli scarichi di particolari attività produttive, tra cui gli alberghi, debbano essere provvisti di autorizzazione allo scarico - è spiegato nel comunicato di Abbanoa -. Spetta ai Comuni rilasciarla dietro parere favorevole del gestore del servizio idrico».

Ma c'è di più. A San Teodoro ci sono tre strutture fantasma, per Abbanoa: usano i suoi servizi, senza pagare.

«L'impianto di trattamento di San Teodoro è tra la spiaggia della Cinta e la laguna. Nelle ultime settimane sono stati riscontrati alcuni guasti soprattutto negli impianti di sollevamento causati proprio da un aumento anomalo dei liquami - spiega sempre Abbanoa -. Sono scattate le verifiche. Sono emersi due alberghi e un villaggio turistico che scaricavano abusivamente nella rete fognaria. Le tre utenze non sono servite da Abbanoa per quanto riguarda il servizio idropotabile (si approvvigionano di acqua grezza dal Consorzio di Bonifica), ma scaricano ugualmente nelle condotte pubbliche di smaltimento dei reflui. I responsabili delle strutture ricettive sono stati intimati a mettersi in regola con l'installazione di misuratori di portata in uscita dai loro impianti fognari».

Infine, lo smaltimento illegale dei reflui. «Sono stati controllati i conferimenti di reflui nei depuratori da parte di autospurgo privati. Il volume totale di liquami provenienti da fosse settiche trasportato nei nostri impianti autorizzati della Gallura (Olbia, Golfo Aranci, Arzachena e Budoni) nel corso di un anno è di appena 7596 metri cubi: ovvero l'equivalente di quanto produce in un anno un villaggio di appena un centinaio di persone. Una quantità troppo esegua e irrealistica conclude Abbanoa.(g.pi.)

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