La Nuova Sardegna

Olbia

Nizzi e Fasolino attaccano Maninchedda

Nizzi e Fasolino attaccano Maninchedda

I due esponenti di Forza Italia all’assessore regionale: «La Olbia-Santa Teresa deve essere a 4 corsie»

22 luglio 2014
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Manco a dirlo. Il giudizio netto di Paolo Maninchedda sulla 4 corsie da Olbia a Santa Teresa riaccende la polemica. L’assessore regionale ai lavori pubblici , esponente del Partito dei sardi, in un incontro tenutosi venerdì a Santa Teresa con i sindaci dell’Unione dei comuni dell’Alta Gallura, aveva definito la 4 corsie «un’opera inutile». Per l’esponente dell’esecutivo guidato da Pigliaru, insomma, meglio una 2 corsie a scorrimento veloce, sicuramente meno costosa. La replica di Forza Italia non si fa attendere, e ha il volto del deputato di fresca nomina Settimo Nizzi e del consigliere regionale Giuseppe Fasolino. «Mi dispiace che l’assessore ai lavori pubblici – attacca Nizzi – possa parlare in questi termini. La quattro corsie da Olbia a Santa Teresa è opera strategica e non la si può ridurre, rimaneggiare. Magari solo per risparmiare denari da canalizzare su altri territori. E’ una battaglia lunga, che dura da dieci anni, da quando l’ex governatore Soru mise i bastoni fra le ruote di questo progetto».

Nizzi, che è stato da sempre uno dei sostenitori della quattro corsie invita a sbrigarsi. «Mi sembra assurdo – continua – che si debbano mettere in discussione progetti già conclusi. In questo caso parliamo di un’opera che dispone già del finanziamento del primo lotto sino a San Giovanni. Per il resto dobbiamo unire le forze per reperire gli altri finanziamenti. L’opera va fatta. Se poi tutta la giunta che governa attualmente la Regione è contraria, lo si dica chiaramente».

Sulla stessa lunghezza d’onda c’è anche Giuseppe Fasolino. «Giù le mani dalla Olbia-Santa Teresa – dice –, fino a quando non ci sarà alternativavalida per il nostro territorio. Non si può bocciare un progetto senza proporre contemporaneamente un'alternativa. Altrimenti potremmo avere l'impressione che dietro un presunto risparmio si possa celare l'ennesimo scippo ai danni della Gallura».

«Un dirottamento - prosegue Fasolino - che si tradurrebbe in nuove progettazioni e in una dilatazione dei tempi e dei costi: insomma il tipico esempio dei danni prodotti dalla politica del disfare. Pur apprezzando la franchezza, non si può pensare che la sensazione negativa di un assessore regionale sia sufficiente per controbilanciare o cancellare la volontà di intere comunità». (en.g.)

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative