La Nuova Sardegna

Olbia

Diversamente abili senza accessi al mare

di Giampiero Cocco
Diversamente abili senza accessi al mare

Aglientu. Sul litorale, da Vignola a Porto Bello, proliferano i parcheggi riservati ma mancano gli altri servizi essenziali

22 luglio 2014
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AGLIENTU. Adriano ha perso l’uso delle gambe, ma non la volontà d’essere considerato una persona normale, se messo nelle condizioni di poter agire in piena autonomia. Adriano parla a nome di una categoria, quella dei diversamente abili alla quale giocoforza, a causa di un incidente stradale, appartiene.

L’amministrazione comunale di Aglientu ha messo a disposizione dei diversamente abili una ventina di parcheggi riservati, ma vieta loro il banale ma sacrosanto diritto di scendere in spiaggia, di fare un bagno o di poter godere, come tutti i cittadini, del sole isolano. Non esiste, e lo avevamo già segnato da tempo, una discesa a mare per questa categoria di cittadini, come non esiste un servizio di assistenza sul litorale che, stando all’alto numero di stalli predisposti dall’amministrazione comunale, dovrebbero essere numerosissimi. E i n effetti, come ci spiega Adriano, sono tanti.

E non tutti godono della sua stessa autonomia, ma sono legati all’assistenza dei familiari. Per scendere in spiaggia il “volontariato” non è un problema. Non appena un disabile si presenta ad uno dei diversi accessi al mare sono in tanti ad offrirsi di accompagnarlo, di peso, sino al bagnasciuga. Ma Adriano non ci sta, non gli va bene questo aiuto (senza equivocare, graditissimo) che arriva spontaneamente da coetanei o bagnanti.

Adriano, e nome di tutti i suoi “compagni di carrozzina”, chiede che sia l’amministrazione comunale a farsi carico dei servizi essenziali per i diversamente abili, posizionando gli accessi agevolati a questa categoria di persone nelle diverse discese a mare del litorale di Vignola e della costa di Aglientu e garantire, al disabile e ai suoi accompagnatori, la fruibilità di un bene comune. «Ogni qualvolta ho sollecitato il posizionamento degli accessi mi è stato risposto che l’ufficio tecnico stava predisponendo i progetti e che mancava soltanto il loro nulla osta per dare avvio ai lavori. Questo accade ormai da tempo, e ormai ci stiamo rassegnando». Nel frattempo la pedana in legno che i gestori di uno stabilimento balnerare con annesso alaggio di gommoni avevano sistemato sulla sabbia è stata fatto rimuovere dai funzionari dell’ufficio tecnico in quanto non a norma. Più naturale, invece, trasportare di peso i disabili sino alla spiaggia. La civile richiesta di Adriano è quella delle decine di persone che, per loro destino, sono obbligate a ricorrere all’aiuto degli altri per poter utilizzare un bene di tutti, il mare e la spiaggia. Non bastano i parcheggi riservati, servono e sono indispensabili tutti gli altri servizi per poter dare veramente una mano a chi necessita di aiuto. Tutto il resto è pura demagogia.

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