La Nuova Sardegna

Olbia

Con il Pul spiagge libere, ma con i servizi

di Serena Lullia
Con il Pul spiagge libere, ma con i servizi

Solo il 30 per cento del lido potrà essere occupato da sdraio e ombrelloni, le concessioni saranno distanti tra loro 50 metri

21 luglio 2014
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OLBIA. Molto più di un tocco di fard e un po’ di cipria. Il Piano di utilizzo dei litorali non è solo una operazione make-up per le spiagge. Da Razza di Juncu a Porto Istana cambierà il modo di vivere il mare. Stop all’utilizzo dei cespugli come bagni di fortuna. I chioschi, che saranno spostati alle spalle dei granelli, ma non dovranno essere smontati ogni estate, avranno bagni e docce, aperti a tutti. Previste delle aree parcheggio con un numero di auto che rispetti l’equilibrio della spiaggia. E poi staccionate di legno per proteggere le dune, passerelle per raggiungere la sabbia.

La nuova Pittulongu. La trasformazione di maggiore impatto sarà per Pittulongu. Il primo ok del Consiglio comunale al Pul farà scattare gli espropri. Il Comune ha elaborato un piano dettagliato che non si limita a spostare i due chioschi-ristorante alle spalle del lido. La strada di asfalto che costeggia oggi la sabbia sarà eliminata. Al suo posto una passerella di legno sospesa per far respirare il fragile ecosistema della spiaggia. L’amministrazione ha poi riservato una particolare attenzione allo studio dei parcheggi. Lo stagno, trasformato per anni in area di sosta a La Playa, tonerà allo stato naturale. Il Comune punta a diventare proprietario degli ettari alle spalle del lido in cui tre anni fa aveva attrezzato un parcheggi per 500 auto.

Non solo Pittulongu. Il Pul non si prenderà cura solo del lido di Pittulongu. Ogni spiaggia del litorale è stata esaminata e ripensata in un modo nuovo. Al centro l’uomo, la libertà di vivere la bellezza della spiaggia, ma nel rispetto della natura. Il Pul detterà le regole sul numero di concessioni sui granelli. Solo il 30 per cento del lido, a meno che non sia troppo piccolo, potrà essere occupato da ombrelloni e sdraio. Ogni concessione dovrà essere distante dalle altre 50 metri.

La filosofia. «L’idea forte di questo Pul è che non ci siamo limitati a mettere ordine tra le concessioni balneari – spiega Giorgio Spano, presidente della commissione Urbanistica –. Attraverso una variante urbanistica andiamo a regolamentare anche le aree retrostanti le spiagge, che diventano gli spazi in cui collocare le attività a servizio dei bagnanti». Dove possibile spariranno i chioschi dalla sabbia. E le nuove strutture saranno realizzate secondo una tipologia ben precisa. Previsto un piano del colore, l’utilizzo di pannelli fotovoltaici per il risparmio energetico. Sui litorali verranno finalmente offerti i servizi, docce, bagni, gestiti dai concessionari, ma a disposizione di tutti.

Chioschi ecocompatibili. «Tutti i chioschi che saranno delocalizzati, spostati cioè alle spalle delle spiagge – spiega l’assessore all’Urbanistica e vice sindaco, Carlo Careddu – avranno carattere precario, saranno di legno e con caratteristiche tali da non danneggiare l’ambiente. Per preservare l’arenile e garantire le migliori condizioni igienico-sanitarie dovranno essere realizzate su palafitta di legno, sopraelevata, per garantire la conservazione dell’arenile».

Interventi ambientali. Anche sulla spiaggia di Marinella, in cui lo smantellamento delle dune ha generato preoccupanti fenomeni di erosione, il Pul prevede degli interventi di riqualificazione e valorizzazione. Attraverso particolari interventi di ingegneria naturalistica verrà data una seconda vita alle colline di sabbia. Si pensa anche a delle “docce di uscita” che consentano ai bagnanti che raggiungono i parcheggi di non portare via la sabbia.

Capo Ceraso di nuovo libera. Grazie al Pul alcune aree del promontorio di Capo Ceraso, oggi out per i bagnanti, diventeranno di nuovo fruibili.

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