La Nuova Sardegna

Olbia

Mercati esteri, in Perù la mappa del tesoro

Il convegno della Cna: «L’Alleanza del Pacifico offre interessanti opportunità alle nostre imprese»

02 luglio 2014
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OLBIA. La mappa del tesoro suggerisce di allargare gli orizzonti, di andare a caccia di opportunità direttamente dall’altra parte del mondo. Per esempio in quei paesi latinoamericani che si affacciano sull’oceano Pacifico e che hanno imboccato, ormai da qualche anno, la strada di una solida crescita economica. La Cna gallurese ne è convinta: i mercati esteri possono rappresentare una chance per le imprese sarde. E per questo lunedì ha ospitato un convegno incentrato sulla cosiddetta Alleanza del Pacifico, un accordo di cooperazione tra Perù, Cile, Colombia, Costa Rica e Messico. Una realtà che rappresenta l’ottava economia al mondo per crescita Pil. «L’informazione produce conoscenza. E la conoscenza genera nuove opportunità economiche – spiega Benedetto Fois, presidente della Cna, affiancato dal segretario Massimo Bonacossa -. Ma per vincere le aziende devono fare rete tra loro e demolire l’individualismo».

Perù. Durante il convegno organizzato dalla Cna si è discusso soprattutto del Perù. A parlare davanti a una platea di imprenditori l’avvocato peruviano Martin Armando Lozano Bazan, a Olbia da anni, studioso dei processi economici nel suo paese. «Il mondo cambia e penso che sia fondamentale capire ciò che sta accadendo» ha esordito lo studioso. «Il Perù, per esempio, ha creato reali condizioni di apertura e di libero scambio, incentivando anche gli investimenti da fuori – ha spiegato Martin Armando Lozano Bazan -. Inoltre ha stipulato importanti accordi commerciali, primo tra tutti quello di libero commercio con l’Unione europea, che punta a una graduale eliminazione di tutti i dazi doganali».

Sardegna. I paesi dell’Alleanza del Pacifico, in particolare il Perù, hanno dunque generato un contesto favorevole per gli investimenti anche italiani. Un fattore che le imprese sarde non possono sottovalutare. «L’Italia piace, c’è molta sintonia. E la Sardegna deve puntare sui suoi prodotti, in particolare quelli enogastronomici – ha suggerito lo studioso -. Pensiamo per esempio ai formaggi, al vino, alla bottarga. La Sardegna deve cominciare a prendere in considerazione quelle realtà in continua crescita e che avranno un futuro».

Unione. Da Martin Armando Lozano Bazan arriva poi un altro consiglio: «Il piccolo produttore, da solo, non combina nulla. Bisogna presentarsi uniti, creando per esempio consorzi di categoria. Faccio un esempio: uno che comprenda magari tutti i produttori di vino. Per risultare vincenti è opportuno allearsi». Un discorso rimarcato anche da Benedetto Fois. «Viviamo in un’isola e in più tendiamo a isolarci.Le aziende devono fare rete e proporsi unite». (d.b.)

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