La Nuova Sardegna

Olbia

Alluvione, la protesta si sposta a Cagliari

di Alessandro Pirina

Domani il comitato dei cittadini sarà davanti a Villa Devoto: «Pigliaru chieda conto al Governo delle mancate promesse»

30 giugno 2014
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OLBIA. Il popolo degli alluvionati alza la voce. Il comitato nato all’indomani del passaggio del ciclone Cleopatra domani andrà a Cagliari per protestare contro le mancate promesse del governo. A sette mesi dall’alluvione Olbia, come tutti gli altri comuni colpiti dal disastro, ancora aspetta che i vari annunci di ministri e sottosegretari diventino aiuti concreti. Per questo motivo i comitati dei vari centri alluvionati si sono dati appuntamento domani davanti a Villa Devoto, sede della presidenza della Regione, per chiedere al governatore Francesco Pigliaru di premere sul governo affinché sblocchi i fondi per la Sardegna. «Abbiamo deciso di andare fino a Cagliari perché vogliamo che la Regione ascolti il nostro appello e si faccia portavoce delle nostre rimostranze – afferma Moreno Contini, il presidente del Comitato per la tutela dei diritti degli alluvionati di Olbia –. Sono passati più di sette mesi da quel tragico 18 novembre, ma qui non è arrivato niente. Nessun risarcimento di quelli annunciati. Eccetto le donazioni, che, però sono appunto donazioni. Non è più sostenibile una situazione del genere. Il Governo deve mantenere le promesse fatte, deve sbloccare il patto di stabilità dei comuni alluvionati. Olbia, come tutti gli altri centri colpiti, è ancora in ginocchio».

Il pullman degli olbiesi salperà domani alle 7. L’appuntamento è nel parcheggio di fronte al cimitero. Per ora sono arrivate alcune decine di adesioni, ma in caso di più richieste non è escluso il ricorso a un secondo pullman. «Noi andremo a Cagliari per conquistare i nostri diritti, ma anche quelli di chi resterà a casa per seguire i mondiali o in spiaggia a prendere il sole – spiega Contini –. Lotteremo anche per loro, ma soprattutto saremo davanti a Villa Devoto per quella donna che si è scusata di non poter venire perché non sa con chi lasciare il figlio disabile e non autonomo. Lo faremo poi per quell’uomo che si è sistemato tutta la casa senza chiedere aiuto a nessuno, per quell’anziana donna che, nonostante viva con 500 euro di pensione, ci ha voluto dare una piccola offerta per finanziare il comitato. Lo faremo per tutti coloro che, consapevoli di non avere i mezzi, si sono affidati a noi e ci sostengono». Nell’appello al sit in di domani Contini non risparmia critiche ad alcuni alluvionati che, invece, hanno espresso riserve sull’azione del comitato. «Quando abbiamo deciso di creare questo gruppo sapevamo che le istituzioni ci avrebbero ignorato o osteggiato, che non saremmo riusciti a risolvere tutti i problemi, ma non avremmo mai immaginato che qualche alluvionato si mettesse a remare contro di noi. Spiace, ma noi andiamo avanti lo stesso».

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